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Strategie Avanzate: Il Posizionamento delle Mani Forti nei Mercati Futuri",
In questi video, esamineremo da vicino cosa sono le mani forti nei mercati futuri e come identificarle. Impareremo a distinguere tra partecipanti al mercato istituzionali e retail e scopriremo come le mani forti influenzano i prezzi dei futures.Scoprirete le tattiche utilizzate dalle mani forti per accumulare e distribuire posizioni nei mercati futuri.

i trend di fondo non sono cambiati- cot report del 10.12.203

      Si avanza a grandi passi verso la chiusura di questo 2023, e mentre il risk on pervade il mercato azionario mondiale, il dollaro prende una pausa dalla sua fase ribassista. Sebbene gli ultimi dati sul mercato del lavoro USA ,pubblicati venerdì scorso ,abbiano dato una forte battuta di arresto alla salita della disoccupazione invalidando le aspettative di una FED meno aggressiva alla sua ultima riunione di Dicembre, i trend di fondo non possono ancora dirsi invalidati, sia da un punto di vista tecnico che sulla base del posizionamento dei non commercials. Il comparto valutario continua a  trovare incrementi nelle posizioni long di euro e sterlina, asset quest’ultimo che trova posizioni nette long nei portafogli dei big players. Non si leggono ancora cambiamenti per lo yen giapponese, che da un lato trova i big players ancora netti corti, mentre la price action racconta di forti rimbalzi dai minimi. Invariato il dollaro USA che attende con pazienza le decisioni della FED. Il comparto azionario USA vede ancora indecisione nel posizionamento dei non commercials che stentano ad incrementare le loro posizioni nette long su Sp500 , anche a causa di prezzi mediamente ipercomprati che lasciano poco spazio ad occasioni interessanti di acquisto. 

LE INEFFICENZE DELL'OPEN INTEREST

Per quanto possa essere attendibile nel medio -lungo periodo la lettura del posizionamento degli Istitutional , non possiamo non far notare che nel corso dell’anno si presentano non poche inefficienze, situazioni dove la price action ci racconta una narrativa del tutto diversa da quanto espresso dalle posizioni dei non commercials. Diverse volte la price action va poi a rimodellarsi sull’open interest in corso, ma altre volte no! Dobbiamo anche considerare la variabile tempo, ovvero non sempre sappiamo quanto tempo ci vorrà prima che queste inefficienze vengano corrette e si torni in una correlazione diretta stabile tra open interest e price action.

Alla luce di questa osservazione, diamo maggior peso alla componente discrezionale che resta a nostro avviso si un fattore non calcolabile, ma delle volte indispensabile per una corretta analisi dei dati che ci vengono sottoposti, i quali devono essere adeguatamente contestualizzati.

A CACCIA DI PORTI SICURI : Il Posizionamento delle Mani Forti nei Mercati Futuri

IL RESPIRO OBBLIGAZIONARIO- Il Posizionamento delle Mani Forti nei Mercati Futuri

STERLINE SOTTO PRESSIONE- analisi cot report del 07.10.2023

DOLLARI USA, ENERGY ED OBBLIGAZAIONARIO - analisi cot report del 01.10.2023

TORNA LA FAME DI DOLLARI USA - analisi cot report del 24.09.2023

LA BCE AFFONDA L'EURO! - analisi cot report del 17.09.2023

Iniziata la stagione delle banche centrali e questa volta la prima a muovere le proprie pedine è stata la BCE, mentre la FED scenderà in campo solo il 20 settembre, prossima settimana.

Premessa la strada maestra che guida tutte le banche centrali, ovvero il rientro dell’inflazione, i contesti macroeconomici sono diversi nelle varie aree economiche mondiali e le decisioni prese dalle rispettive banche centrali impattano in maniera diversa su un tessuto economico vario .

La BCE ha deciso, seppur in maniera non unanime di alzare il costo del denaro per la decima volta consecutiva, portando il tasso definitivo al +4.50% livello tra i più alti per la storia dell’unione europea , che ha registrato un costo del denaro pari solo nel lontano 2001-2002. La decisione spiazza gli operatori, che erano incerti su quale strada potesse intraprendere la banca centrale visti i pessimi dati che la congiuntura macro ha fornito nell’ultimo mese, ricordiamo i PMI ( manifatturiero a 43.5 e service a 47.9) , la fiducia dei consumatori a -16, le vendite al dettaglio al -0.2% dallo 0.2 precedente, e questa volta anche il motore trainante dell’e

è IL MOMENTO DI RUOTARE I PORTAFOGLI? - Analisi Cot Report- 46° settimana 2022

È oramai chiaro a tutti la fame di dollari che c’è nel mondo, il bisogno di tutti gli operatori e delle banche centrali di rifugiarsi nel biglietto verde, lasciando andare non solo gli asset più aggressivi, ma oramai qualsiasi altro asset, valutario o meno che non sia il dollaro.

In questo quadro quasi apocalittico che si sta formando, le aspettative si dirigono ora verso la necessità di un intervento coordinato per soddisfare in qualche modo la fame di dollari, senza colpire ulteriormente le altre valute che si trovano al collasso, oramai prossimi ai minimi del 2020 per le oceaniche, e addirittura non lontane dai minimi del 1985 nel caso della sterlina.

Ogni singola valuta tra le majors avrebbe motivi specifici per vedere forti ribassi, ma il quadro d’insieme mostra chiaramente la fame coordinata di dollari che c’è nel mondo.

Come ovvio che sia, anche i comparti equity e delle commodities sono oramai in caduta libera a confermare il ciclo di contrazione economica globale verso il quale ci stiamo dirigendo e per il quale è necessario liberarsi al più presto di asset rischiosi e trovare porti più sicuri, ora che la liquidità nel mondo intero si sta ritirando come la marea che ha sostenuto le barche e che ora sembra giunto il momento di porre a rimessa.

LA TEMPESTA PERFETTA è ALLE PORTE- ANALISI COT REPORT - settimana 37° del 2022

Siamo giunti ad una delle settimane più importanti di questo 2022, appuntamento immancabile per gli operatori quello con la FED del 21 settembre, che sarà determinante per conoscere il destino dei mercati finanziari.

In questa rubrica dedicata esclusivamente alla lettura del posizionamento dei non commercial sul mercato dei futures quotati al CME di Chicago, non possiamo esimerci dalla lettura dei dati in previsione della FED e cercare quindi di capire come si stanno preparando le mani forti e quali aspettative possono avere da questo appuntamento attraverso le loro posizioni.

Il quadro generale dei dati forniti dal report di questa settimana, ci pare abbastanza chiaro, con delle correlazioni inter-market stabili nel mood dominante del risk off.

Sia il comparto valutario, che quello equity per finire alle commodities sembrano tutti dare fede ad una lunga fase di recessione dalla quale doversi proteggere e pertanto posizioni prudenziali sono chiare nel sentiment dei big players, ma procediamo con il consueto ordine.

I BIG PLAYERS LO SANNO... - ANALISI COT REPORT - settimana 35° del 2022

Non è terminata la fase ribassista sui mercati mondiali, e sebbene gli ultimi dati sull’occupazione americana abbiano dato un barlume di speranza, la paura di una FED ancora aggressiva non si è placata tra gli operatori.

Gli ultimi dati della settimana appena trascorsa, hanno visto un mercato del lavoro USA in rallentamento, una disoccupazione che è passata dal 3.5% al 3.7% , ed anche la corsa a rialzo dei salari, chiaro nemico per il contenimento dell’inflazione, sembra essersi arrestata, dando un primo dato in calo.

Cattive notizie, sono ora buone notizie, come già riportato nelle nostre analisi quotidiane, il ciclo economico è cambiato, e i dati vanno contestualizzati e letti in maniera del tutto diversa ad una normale fase di espansione economica.

Il desiderio che il mercato del lavoro rallenti, è motivata nella speranza di una risposta dell’inflazione in calo, cosi da liberare la FED dal duro compito di stringere le politiche monetarie.

TORNA IL BEAR MARKET - ANALISI COT REPORT - settimana 34° del 2022

-CONTESTO

Eccoci al week end, e come tutti i sabati diamo spazio alla lettura del posizionamento dei big plaiers sul mercato dei futures di Chicago.

Ci lasciamo alle spalle una settimana decisiva, guidata dalle parole di Powell al simposio di Jackson hole, appuntamento che molti operatori aspettavano per decifrare con maggior chiarezza la strada che la FED avrebbe intrapreso da qui alla prossima riunione di settembre. Prima di ieri, i mercati vivevano una fase di grande incertezza, il dubbio di una FED ancora aggressiva con forti rialzi tassi e la possibilità invece che il calo dell’inflazione portasse ad una view più dovish, logorava gli analisti.

I mercati azionari nelle ultime settimane hanno vissuto un discreto rally rialzista , che si fondava sulla speranza che le prime rilevazioni di un’inflazione in calo potessero portare la FED ad azioni meno aggressive, alla possibilità di una pausa attendista per la riunione di settembre e che si aprisse la possibilità di un dietro front già a partire dal 2023.

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