BIG TECH, TENSIONI E L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE CHE RIBALTA TUTTO
- Salvatore Bilotta
- 27 gen
- Tempo di lettura: 3 min
Today’s Trading – 27.01.2025

MACRO BACKGROUND
La settimana si apre con una miscela esplosiva di trimestrali Big Tech, banche centrali sul piede di guerra (o quasi) e un pizzico di pepe dal fronte internazionale. Il risultato? Volatilità a palate. Gli ingredienti principali di questo minestrone finanziario sono due: la crescita dell’intelligenza artificiale in Cina, grazie alla rampante startup DeepSeek, e le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Colombia.
Mentre i mercati asiatici sbandavano sotto il peso delle notizie, le aziende tecnologiche cinesi collegate a DeepSeek hanno sorpreso tutti con una performance decisamente positiva. Pare che DeepSeek non abbia avuto bisogno di miliardi di dollari in chip americani di ultima generazione per ottenere risultati interessanti… e questo qualche dubbio sulle valutazioni stellari di certe Big Tech occidentali lo sta insinuando, eccome!
Nel frattempo, l’accordo lampo tra Stati Uniti e Colombia per sospendere temporaneamente l’imposizione di nuovi dazi ha riportato un po’ di calma sul dollaro e sui titoli del Tesoro, ma in tanti temono che l’Amministrazione Trump possa ancora usare la leva dei dazi per i suoi obiettivi politici. In mezzo a tutto questo, c’è anche l’attesa per le decisioni di BCE, BoC e FED sui tassi, insieme ai loro outlook per un 2025 che non ci sta regalando noie, ma anzi… sembra voler tenere tutti con il fiato sospeso!
FOREX
Nel mercato valutario, il sentimento risk-off spinge gli investitori verso i soliti rifugi sicuri. Stavolta, lo yen si guadagna i titoli di miglior attore, rafforzandosi contro praticamente tutto il G10. Se ci aggiungiamo che i tassi in Giappone non sono più così ridicoli come un tempo (o quasi), è chiaro che l’USD/JPY abbia preso una piega ribassista. Anche il Franco svizzero torna in auge: quando l’ansia sale, la gente corre verso le Alpi, o almeno così dicono i grafici.
Intanto, l’euro prosegue la sua marcia rialzista dopo il ritest di 1.0430, puntando a nuovi massimi settimanali. E la sterlina? Tra incertezze politiche e fiscali, riesce comunque a far vedere qualche muscoletto tecnico, sfondando quota 1.25 e lasciando i supporti a 1.2425. Magari non sarà l’eroina del momento, ma almeno non sta crollando come una torre di Jenga.
EQUITY
Oltre Atlantico, l’azionario americano non se la passa benissimo. Il settore tech, che fino a poco fa sembrava invincibile, segna un bel -5%, con il Nasdaq che crolla da 21840 punti a 20780 punti, come una giostra che qualcuno ha deciso di spegnere all’improvviso. I primi supporti interessanti li troviamo a 20717 punti, anche se gli investitori incrociano le dita sperando in un rimbalzo prima che si scatenino altri orsi.
L’S&P 500 non canta certo “Don’t worry, be happy”: con un -2.40%, si trova a testare i 5950 punti, mentre i 6000 punti, appena lasciati alle spalle, diventano un obiettivo da riconquistare per chi sogna un ritorno sui massimi.
COMMODITY
Nel mondo delle materie prime, l’oro rimane la stella del momento. Il prezzo si è difeso alla grande sui supporti a 2750$, puntando ora a 2775$ come prossimo livello da infrangere per dimostrare che i compratori non scherzano. Se riuscirà a superare anche 2795$, potremmo assistere a uno scatto degno di Bolt (o quasi).
Il WTI, dal canto suo, è in un momento delicato. Le parole di Trump sul produrre più petrolio non si sono fatte attendere: il trend ribassista continua, e la resistenza a 75.20$ ha tenuto. Ora il prossimo target è 73.87$, primo supporto chiave da monitorare per capire quanto sarà brusca questa discesa e se l’amministrazione americana riuscirà nel suo intento di mantenere i prezzi bassi.
Buona giornata,Salvatore Bilotta