Cosa sono le A-Shares cinesi e perché contano per gli investitori globali
- Salvatore Bilotta
- 2 giorni fa
- Tempo di lettura: 5 min
Un viaggio dentro il cuore del mercato azionario cinese
Quando si parla di investire in Cina, spesso ci si imbatte nel termine A-Shares. Ma cosa sono esattamente? E perché rappresentano un tassello così importante per chi guarda ai mercati globali?

Cosa sono le A-Shares
Quando si parla di mercato azionario cinese, il termine A-Shares è centrale. Si tratta delle azioni emesse da società con sede nella Cina continentale, negoziate principalmente sulle due grandi piazze borsistiche del Paese: Shanghai Stock Exchange e Shenzhen Stock Exchange. La loro particolarità? Sono quotate e scambiate in renminbi (RMB), la valuta ufficiale cinese, e quindi riflettono direttamente l’andamento e le dinamiche della moneta nazionale.
Per decenni, le A-Shares hanno avuto un tratto distintivo: erano un mercato “chiuso” agli stranieri. Solo gli investitori domestici, ossia cittadini e istituzioni cinesi, potevano acquistarle liberamente. Questo significava che, pur trattandosi di uno dei mercati più grandi al mondo per numero di società quotate e per potenziale economico, restava quasi impermeabile ai capitali internazionali.
Gli investitori stranieri che volevano entrare in questo universo avevano accesso solo in modo molto limitato, attraverso programmi speciali autorizzati dal governo, come il Qualified Foreign Institutional Investor (QFII). In pratica, solo poche grandi istituzioni selezionate ricevevano un “lasciapassare” per partecipare.
Questa esclusività ha reso le A-Shares un oggetto di grande interesse: da un lato, un mercato enorme, alimentato da centinaia di milioni di investitori retail cinesi; dall’altro, un universo poco conosciuto e difficile da esplorare per chi guardava dall’esterno. Ed è proprio questo mix di dimensione, potenziale e barriera d’accesso che per anni ha reso le A-Shares tanto affascinanti per gli investitori globali.
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Evoluzione dell’accesso agli investitori esteri
Per gran parte della sua storia recente, il mercato delle A-Shares è stato quasi un “fortino blindato”: accessibile solo agli investitori domestici, protetto da regole che impedivano a capitali stranieri di entrarvi liberamente. Tuttavia, a partire dagli anni 2000, la Cina ha intrapreso un percorso graduale di apertura, consapevole che l’integrazione con i mercati internazionali fosse un passaggio necessario per consolidare il suo ruolo nell’economia globale.
Il primo passo fu rappresentato dal programma QFII (Qualified Foreign Institutional Investor), lanciato nel 2002. Questo schema permetteva a grandi istituzioni finanziarie internazionali accuratamente selezionate dal governo cinese di ottenere un “pass speciale” per investire in A-Shares. Pochi anni più tardi, il programma si ampliò con il RQFII (Renminbi Qualified Foreign Institutional Investor), che estese il meccanismo e rese più flessibile l’uso del renminbi per gli investimenti esteri. Erano aperture limitate, ma fondamentali: un segnale al mondo che Pechino iniziava a testare un graduale afflusso di capitali globali.
Il vero cambio di passo arrivò però con il lancio dello Stock Connect, nel 2014. Attraverso questo programma, le borse di Shanghai e Shenzhen furono collegate a quella di Hong Kong, consentendo agli investitori internazionali di acquistare direttamente una parte consistente del listino cinese, senza bisogno di permessi complessi. Per molti investitori globali si trattò di una rivoluzione: per la prima volta, l’accesso al cuore del mercato azionario cinese diventava semplice e trasparente.
Queste riforme hanno avuto un impatto enorme: hanno aumentato la liquidità, favorito l’ingresso dei capitali esteri e reso le A-Shares sempre più presenti negli indici globali, come MSCI Emerging Markets. In altre parole, hanno trasformato le A-Shares da un mercato chiuso e distante a un pilastro importante della finanza mondiale, aprendo la strada a una partecipazione sempre più attiva degli investitori internazionali.
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Perché contano per gli investitori globali
Le A-Shares non sono semplicemente un segmento di mercato “locale”: negli ultimi anni hanno assunto una rilevanza crescente per chiunque guardi ai mercati globali. Ecco perché.
1. Una questione di dimensioniCon migliaia di società quotate, che spaziano dalla tecnologia alla manifattura, dai beni di consumo alla sanità, le A-Shares costituiscono uno dei mercati azionari più grandi del mondo in termini di capitalizzazione. È un universo vastissimo, che da solo racchiude gran parte del dinamismo economico della seconda potenza mondiale. Ignorarlo significherebbe trascurare una fetta consistente dell’economia globale.
2. Un’opportunità di diversificazione unicaAggiungere A-Shares a un portafoglio internazionale significa esporsi a un contesto economico con caratteristiche peculiari: crescita sostenuta dai consumi interni, politiche industriali aggressive e una transizione demografica che cambia il volto del mercato domestico. Questo mix crea dinamiche spesso diverse da quelle dei mercati occidentali, e quindi preziose per chi cerca diversificazione reale.
3. L’inclusione negli indici internazionaliUn altro elemento chiave è stata la progressiva inclusione delle A-Shares nei grandi indici globali, come l’MSCI Emerging Markets. Questo ha generato afflussi significativi di capitali esteri, perché i fondi indicizzati sono “obbligati” a replicarne la presenza. In altre parole, la crescente integrazione delle A-Shares nei benchmark globali ha reso inevitabile la loro rilevanza per gli investitori di tutto il mondo.
4. Il potenziale di rendimento nei settori strategiciInfine, molte società A-Shares operano in comparti cruciali per il futuro della Cina e non solo: energie rinnovabili, veicoli elettrici, semiconduttori, biotech. Per chi investe con un orizzonte di lungo periodo, questo significa poter cavalcare trend strutturali che potrebbero plasmare i mercati dei prossimi decenni.
In sintesi, le A-Shares sono ormai un ponte tra economia cinese e finanza globale: un mercato che offre dimensione, diversificazione, accesso a settori innovativi e che, grazie alla sua inclusione negli indici internazionali, non può più essere ignorato da chi vuole costruire portafogli davvero globali.
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I rischi da considerare
Naturalmente, quando si parla di A-Shares non è tutto oro ciò che luccica. Accanto alle grandi opportunità, ci sono anche rischi che gli investitori devono tenere ben presenti.
1. Rischio regolatorioUno degli aspetti più delicati è il ruolo del governo cinese. A differenza di altri mercati più “liberi”, in Cina lo Stato mantiene un’influenza fortissima sull’economia e non esita a intervenire con decisioni improvvise. Basti pensare al crackdown sul settore tecnologico tra il 2020 e il 2021, quando Pechino introdusse regolamenti stringenti sull’istruzione privata, sull’e-commerce e sulle piattaforme digitali. In pochi mesi, colossi come Alibaba e Tencent persero centinaia di miliardi di dollari di capitalizzazione. Questo dimostra come un singolo annuncio normativo possa ribaltare le prospettive di un intero settore.
2. VolatilitàIl mercato domestico cinese è molto particolare anche per la composizione dei suoi attori. A differenza dei mercati occidentali, dominati da investitori istituzionali, in Cina gran parte delle contrattazioni è in mano ai retail investor, spesso più guidati dall’emotività che dall’analisi fondamentale. Questo genera oscillazioni di prezzo anche molto ampie in tempi brevi, con rally improvvisi seguiti da correzioni altrettanto rapide. Per un investitore estero, significa dover convivere con una volatilità superiore alla media.
3. Rischio di cambio e liquiditàUn altro fattore da non sottovalutare è la valuta. Le A-Shares sono denominate in renminbi (RMB) e ciò comporta per gli investitori stranieri un’esposizione diretta al rischio di cambio. Se il renminbi si deprezza rispetto al dollaro o all’euro, i rendimenti realizzati in Cina potrebbero ridursi sensibilmente una volta convertiti. Inoltre, su alcuni titoli meno liquidi, entrare o uscire dal mercato con grandi quantità può risultare più complesso, aumentando il rischio di slippage.
In sintesi, le A-Shares offrono opportunità straordinarie ma richiedono una gestione attenta e consapevole: non sono un terreno “facile”, e chi vi si avvicina deve essere pronto a convivere con regole mutevoli, volatilità elevata e rischi valutari.
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Conclusione
Le A-Shares cinesi sono il cuore pulsante del mercato domestico della Cina e, sempre più, un elemento rilevante per i portafogli globali. Rappresentano opportunità e rischi insieme, ma non possono più essere ignorate in un mondo in cui la Cina continua ad avere un peso crescente sull’economia e sulla finanza internazionale.
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📌 Glossario veloce
A-Shares: azioni di società cinesi quotate a Shanghai/Shenzhen, denominate in RMB.
Stock Connect: programma che collega le borse cinesi a quella di Hong Kong, permettendo l’accesso agli investitori esteri.
QFII/RQFII: programmi per istituzionali esteri selezionati, antesignani dello Stock Connect.
buoni investimenti Salvatore BIlotta