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Deep Speak – Tono di politica monetaria: come leggere (con l’AI) le intenzioni delle banche centrali



Premessa: un contesto pieno di ambiguità

Nel 2025 i mercati finanziari sono alle prese con un’inflazione difficile da domare, un ciclo dei tassi non ancora concluso e segnali misti provenienti dall’economia reale. Le tre principali banche centrali mondiali — Federal Reserve, BCE e Bank of Japan — hanno assunto posture diverse, rendendo il quadro ancora più incerto per investitori e analisti.

In questo contesto, UBS ha realizzato un innovativo studio basato su intelligenza artificiale generativa per quantificare il “tono” delle dichiarazioni ufficiali delle banche centrali, combinando decine di discorsi e conferenze stampa in un indice settimanale di sentiment.


Federal Reserve: toni volatili, messaggi contraddittori

L’analisi della Fed mostra una forte volatilità nel tono, che oscilla tra hawkish e dovish senza una direzione chiara. Il tono sull’inflazione resta il più variabile e anche il principale driver di cambiamenti. Le comunicazioni sui tassi e sulla crescita sono meno nette, mentre il sentiment sull’occupazione resta sorprendentemente solido nonostante dati macro meno brillanti.


Grafico : Inflation tone remains the most volatile

  • Figura 2 – “Tone swings”, pagina 2


Particolarmente interessante la dinamica tra i singoli membri del FOMC: Waller si conferma il più dovish degli ultimi sei trimestri, ma ora anche Bowman lo supera per tono moderato. Powell, dal canto suo, mantiene una linea neutra con lievi accenni accomodanti.


Grafico: Waller Dovish/ Bowman now more dovish


BCE: stabilità apparente, ma restano i rischi sulla crescita

Per la Banca Centrale Europea, il report mostra un tono tornato stabile, ma ancora orientato ai rischi sulla crescita. L’inflazione, dopo anni di pressioni, è finalmente tornata su livelli neutri nei commenti ufficiali, ma UBS segnala come il tono resti leggermente più hawkish di quanto giustificherebbero i dati effettivi sulla core CPI.


Grafico 17 - 18 : Inflation Tone Now Back To Neutral - Still slightly firmer than the data might warrant


A livello individuale, Schnabel resta l’unico falco nella squadra di Lagarde, mentre Lane si sposta progressivamente verso un tono più morbido.


Grafico 20 - 21



Bank of Japan: una svolta cauta

La BoJ rompe la sequenza di toni sempre più aggressivi avviata nel 2022. Non cambia formalmente la politica su tassi o bilancio, ma il tono diventa più cauto su inflazione e crescita, riflettendo forse una consapevolezza della fragilità della ripresa giapponese.


Grafico 22

Grafico 24


La leadership di Ueda resta centrata e bilanciata, ma è Uchida — il vice — a guidare il campo più dovish. La narrativa riflette una banca centrale attenta a non spegnere i primi segnali di crescita nominale dopo un decennio di stagnazione.



Conclusioni: un’analisi quantitativa al servizio del rischio

Il report di UBS è un ottimo esempio di come l’intelligenza artificiale possa offrire strumenti concreti per misurare il sentiment delle banche centrali, al di là delle semplici parole.


Per l’investitore attento, il messaggio è chiaro:

  • La Fed è indecisa, ma non allentata.

  • La BCE è meno allarmata sull’inflazione, ma resta cauta.

  • La BoJ ha rallentato la sua “normalizzazione”.


Monitorare questi segnali settimanali può aiutare a calibrare meglio la propria esposizione su tassi, FX e duration.


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