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Immagine del redattoreSalvatore Bilotta

GLI ENERGY NON SEGUONO IL RISK ON



ANALISI COT REPORT del 15.01.2023



-CONTESTO



Torniamo dopo la pausa natalizia a trattare il cot report, analisi settimanale del posizionamento dei big players sui futures quotati al CME di Chicago per intercettare il sentiment che sta guidando i grandi speculatori sul mercato.

Il nuovo anno si apre all’insegna del Risk on sui mercati, con il comparto equity che guarda oltre l’attuale scenario di rallentamento economico mondiale e si proietta verso un 2023 di inversione, ma la narrativa che viene espressa dai prezzi, non sembra combaciare in pieno con le attuali posizioni dei non commercials, che oltre a non dare ancora ampio spazio agli indici americani, sembrano voler penalizzare ancora molto il comparto energy.

Se il 2022 ha visto una fortissima speculazione sul settore energia a causa della guerra in Ucraina, della forte domanda post pandemica, e dalle incertezze di un inverno che avrebbe potuto piegare la produzione europea, la partenza del 203 è tutt’altra natura! L’inverno è arrivato e non si sta mostrando tanto rigido quanto temuto, le scorte sono risalite ai livelli medi stagionali, special modo per il Ngas, il che pone i grandi investitori in una condizione diametralmente opposta a quella del 2023, una condizione di speculazione inversa che mette le mani forti in posizioni ribassiste molto spinte.

Di contro non possiamo non notare la voglia di prendere posizioni long sui metalli, che a ben guardare la configurazione totale dei portafogli dei Big Players, iniziamo a ritenerle nuovamente copertura per eventuali ribasi dell’equity!

Sale il mondo azionario, pur non essendo seguito dalle posizioni dei big players, e lanciandosi in rally rialzisti, sulla speranza di un’inversione di politiche monetarie, pur consapevoli che l’economia mondiale non sta brillando… il rischio che ci si va ad assumere in questo caso è alto e una adeguata copertura per i portafogli sembra obbligatoria. Ecco dunque che il gold riscopre una correlazione diretta con l’equity , che trova a nostro avviso giustificazione nel suo dovere di copertura dal rischio equity.

Ma procediamo con ordine:



-FOREX:



il mondo valutario parte in questo 2023 con un passo differente, quella che è stata la forza del dollaro USA, che ha guidato lo scenario del 2022 ,sembra aver abbandonato il timone per lasciare spazio alla moneta unica attualmente leader incontrastata nei portafogli dei big players, ma non possiamo non notare la forte ripartenza dell’interesse sullo yen, che a nostro parere rimane il gioiello grezzo per il 2023.

Sarà interessante capire quale scenario si prospetterà in questo 2023 con le banche centrali alle prese con i potenziali cambi di rotta che ridisegneranno gli equilibri e gli scenari mondiali.





EURUSD

Incalzano le posizioni nette lunghe che si portano a 134982 contratti questa serrimana, dai precedenti 129915 e sebbene i picchi massimi siano stati toccati nelle festività natalizie con 146.162 contratti long, il sentiment di fondo ci sembra delineato oramai da tempo.

Il quadro tecnico non lascia molto spazio a dubbi o domande, si rimane in un chiaro rally rialzista, partito dai minimi di 0.96 e che ora trova slancio rialzista oltre la mm100 periodi e punta dritto a 1.1150-1.1190 area della mm200 periodi , movimento che potrebbe ben vedere pause e respiri del mercato per consolidare la ripartenza sopra i supporti di 1.07 figura.





GBPUSD

Non cresce parimenti la fiducia nella sterlina, sulla quale grava un quadro economico davvero pessimo, una chiara recessione, che non vedrà rapida risoluzione anche secondo le prospettive della stessa BOE.

Questo pone i big players ancora in posizione netta corta a -29456 contratti, in aumento dai precedenti -20301 contratti, il che lascia i prezzi in un momentaneo range compreso tra 1.2325 e 1.1850, range chiaramente espresso dalle mm21 e 100 periodi weekly.

Solo eventuali break out rialzisti di 1.26-1.27 potrebbe decretare importanti allunghi rialzisti, con buona probabilità dovuti alla debolezza del dollaro più che alla forza della sterlina.






YEN

Non possiamo trascurare la costante riduzione di posizioni nette corte delle mani forti sullo Yen giapponese, che sembra ora vedere come un lontano ricordo i picchi massimi di -111000 contratti, per assestare ora le mani forti a -35377 contratti con un decremento di ben 11500 contratti circa nella sola settimana appena trascorsa.

Il quadro tecnico di usdjpy sembra chiaro nel suo nuovo trend ribassista, che trova fondamenti in un dollaro USA oramai debolissimo e uno yen in gran spolvero, per un riallineamento delle politiche monetarie in questo 2023.

Attualemnte un approdo a 125.80-75 sembra prossimo, e la necessità anche di respiri tecnici per strutturare un nuovo trend ribassista ci sembra anche doveroso, ma nel medio periodo la riconvergenza delle politiche monetarie della FED ( verso i tagli tassi ) e della BOJ ( verso tassi piùà alti) sembra porre le basi per quotazioni di gran lunga piu basse.






AUDUSD

A beneficiare della ripartenza economica della CINA , e delle quotazioni dei metalli preziosi , sembrano essere proprio le oceaniche, con il dollaro australiano in primis, che vede le mani forti spingere sulla ricopertura delle posizioni nette corte, e portarsi ora a -33690 contratti, abbandonando i minimi di -91000 contratti , e guardare con simpatia a posizioni nette lunghe.

Il quadro tecnico trova un ‘attima struttura rialzista su base settimanale, con una sequenza a massimi e minimi crescente, posta sopra la mm21 periodi, che porta i prezzi al test delle aree di 0.70, livelli oltre i quali possiamo sperare in proiezioni verso 0.7250






USDCAD

Il dollaro canadese rimane pesante, con un sentiment delle mani forti ancora impostato a ribasso , con ben -30955 contratti, in incremento di 4189 contratti questa settimana, in linea con il sentiment che abbiamo richiamato sul mondo energy.

Usdcad non da particolari spunti sul quadro tecnico, che vede un sano bilanciamento tra il dollaro usa e dil dolaro americano, lasciando le quotazioni comprese tra 1.3225 e 1.35 figura.






USDINDEX

Senza freni la caduta del dollaro usa, che ha goduto del favore delle mani forti per tutto il 2022, ma che ora non trova fondamenti per giustificare ancora acquisti lasciando scaricare le posizioni costi faticosamente accumulate, portando ora le mani forti a soli 16540 contratti long, con una riduzione di ben 1221 contratti questa sola settimana.

Il quadro tecnico rimane fortemente ribassista con potenziali approdi a 101.30 e 100.20


Altri asset valutari:








-EQUITY:

il comparto equity è alle prese con una netta divergenza tra le posizioni della mani forti e la narrativa raccontanta dai prezzi. Il quadro offerto dal cot report ci pone dunque forti domande sulla bontà dell’attuale salita delle quotazioni, che potrebbero essere ancora prive di quel fondamento necessario a strutturare un nuovo ciclo rialzista di lungo periodo.








S&p

L’sp vede le mani forti con ben 213174 contratti netti corti, e in scia con il nasdaq con 8151 contratti short, pone le basi di forti dubbi sull’attuale rislaita delle quotazioni, che trovano motivazione negli incoraggianti dati sull’inflazione, che cala rapida e nella congiuntura macroeconomica che sembra aver retto l’urto con la politica della FED.

Il quadro tecnico su base settimanale, pone basi per potenziali ulteriori allunghi rialzisti fino a4090pnt e in estenzione fino 4150 pnt.








COMMODITIES

Il mondo delle commodities si spaca in due: da un lato i metalli che brillano come poche volte prima, e dall’altro lato il comparto energy, che soffre una selvaggia speculazione ribassista.

De da una parte il gold trova le mani forti con 150535 contratti netti long, in aumento di ben 8869 contratti, dall’altro le mani forti vendono ngas e wti, con -172503 contratti per il NGAS e un calo di ben 22371 contratti nell’esposizione long sul wti.





Ngas

Il ngas rimane preda degli orsi,che spingono giu le quotazioni fino agli attuali 3.40 $ ma che guarda con simpatia ai minimi di 3.38$. senza dubbio il rally ribassista è meritevoli di stroni tecnici che diano la possibilità ai prezzi di riconquistare il proprio valore medio , ma come ben sappiamo sui mercati non sempre il solo quadro tecnico è sufficiente ad un buon trading.







Gold

Infine interessantissimo il gold, che supera i 1920 $ e in un mega rally rialzista sembra guardare con simpatia anche i 2000$. Anche in questo caso le mani forti stanno spingendo i prezzi con ben 150535 contratti netti lunghi, ma uno storno tecnico che permetta ai prezzi di consolidare e dare vita a movimenti più strutturali ci sembra quasi doveroso.

Rimaniamo ora in attesa degli appuntamenti con le banche centrali agli inizi di febbraio per capire la direzionalità che vorranno assumere i mercati per questo 2023



buon trading


Salvatore Bilotta



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