Goldman Sachs : Rotazioni, tariffe e segnali dai mercati globali
- Salvatore Bilotta
- 5 giorni fa
- Tempo di lettura: 6 min
Nel report mattutino di Goldman Sachs, pubblicato il 15 aprile 2025, emergono numerosi spunti interessanti sull’attuale fase dei mercati. Dai movimenti degli investitori alla geopolitica commerciale, dalle rotazioni settoriali alle tensioni sul dollaro: ecco i punti chiave da conoscere e analizzare.
1. Equity USA: seduta positiva, ma sotto la superficie prevale la cautela
L’S&P 500 ha chiuso a +0,79%, Nasdaq +0,57%, Russell +1,14%, Dow +0,78%. Tuttavia, i volumi sono stati deboli (-39% sulla media 5 giorni) e il flusso MOC (Market On Close) ha visto 600 milioni in vendita.
Il VIX è sceso del 18%, ma l’azione settoriale è stata difensiva: Utilities, Staples e REITs hanno sovraperformato.
I long-only (LO) sono stati netti venditori per 1,5 miliardi USD, con vendite distribuite su quasi tutti i settori. Gli hedge fund risultano neutrali.
🔍 Interpretazione: rally tecnico guidato da notizie positive, ma senza vera convinzione da parte degli investitori istituzionali.
2. Politica commerciale: Trump congela alcune tariffe ma rilancia su chip e pharma
Trump ha sospeso temporaneamente i dazi su elettronica di consumo e settore auto (positivo per AAPL, Ford, GM), ma ha avviato nuove indagini su semiconduttori e farmaceutici con l’obiettivo di introdurre nuove tariffe.
Goldman stima che l’aumento netto delle tariffe potrebbe ridurre la crescita del PIL USA dal 2,5% allo 0,5% nel 2025, con recessione evitata ma rischio in aumento.
⚠️ L’incertezza politica frena investimenti e spinge gli asset manager a rimanere alla finestra.
3. Rotazioni settoriali: difensivi in testa, lusso sotto pressione
Il lusso (LVMH -6%) è stato colpito da risultati deludenti, con particolare debolezza in Asia. Il gruppo ha rivisto al ribasso le stime 2025–2027.
In Europa guidano la classifica: Difesa (+4,3%), Banche italiane (+3,8%), High Beta Momentum (+3,8%).
In Asia si segnala forza nel settore alimentare e assicurativo, debolezza su viaggi, tecnologia e semiconduttori.
📌 Nota: la rotazione verso settori difensivi e selettivi riflette la crescente avversione al rischio in un contesto globale instabile.
4. FX e outlook macro: dollaro debole, crescita a rischio
Il dollaro USA (DXY) tocca minimi a 3 anni, con GS che prevede ulteriore indebolimento rispetto a euro, yen e franco svizzero.
Anche se il mercato del lavoro USA resta solido, Goldman prevede tagli dei tassi tra giugno e settembre per “prevenire” un peggioramento dell’occupazione.
🔁 Scenario centrale: crescita debole, inflazione temporaneamente alta, tre tagli dei tassi da 25pb ciascuno.
5. Oil & Commodities: prospettive divergenti
L’OPEC ha tagliato le stime sulla domanda globale di petrolio per il 2025–2026. Goldman ora vede Brent a 63$/barile.
Tuttavia, i dati cinesi sulle importazioni di marzo mostrano un balzo del +17%, segno che una parte della domanda si sta spostando in Asia.
💡 Le materie prime restano un mercato bifronte: fragile lato occidentale, più dinamico sul fronte asiatico.
6 . Principali grafici
📉 Tech vs S&P500: multipli ai minimi relativi da 5 anni

Il grafico mostra il rapporto tra il P/E forward dei titoli Mega Cap Tech di Goldman Sachs e l'indice S&P 500. Attualmente siamo intorno a quota 1.165, vicino ai minimi degli ultimi 5 anni (minimo recente 1.14).
🔍 Cosa significa? I multipli delle big tech, se confrontati con quelli dell’indice più ampio, risultano storicamente “a sconto”. Questo può essere il riflesso di molteplici fattori:
Incertezza macro e geopolitica
Rialzo dei tassi e impatto sulle growth stocks
Aspettative di rallentamento sugli utili futuri
📌 Vale la pena notare: l’ultimo massimo relativo risale all’inizio 2023, quando il rapporto aveva superato quota 1.50, a testimonianza di un sentiment molto favorevole verso la tecnologia.
🧠 I mercati stanno forse ricalibrando le aspettative? O semplicemente si tratta di un fisiologico ritorno alla media?
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📉 Ciclo USA in peggioramento: attenti al mix crescita/inflazione

Secondo Goldman Sachs, il contesto macro negli Stati Uniti si sta deteriorando. Il grafico mostra tre componenti chiave del ciclo economico:
🔵 Growth score – in discesa netta, riflette un rallentamento dell'attività economica.
🟠 Inflation score – ancora positivo, segnale che le pressioni sui prezzi restano elevate.
🔷 Policy score – su livelli storicamente restrittivi, a indicare una politica monetaria ancora "stretta".
📌 Morale della favola? Il mix “bassa crescita + alta inflazione + politica restrittiva” è un classico scenario late cycle, ovvero di fine ciclo economico.
🧭 La linea tratteggiata proietta un ulteriore peggioramento nei prossimi mesi. Nei cicli passati (evidenziati dalle aree arancioni di recessione), simili configurazioni hanno spesso preceduto una contrazione dell’economia.
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🏆 Oro a $3.700? Le stime di Goldman Sachs puntano in alto

Goldman Sachs alza l’asticella: il nuovo target per l’oro è $3.700/oz, con un range stimato tra $3.650 e $3.950/oz 📈
🔍 Cosa spinge al rialzo le aspettative sul metallo giallo?
Domanda delle banche centrali (in forte crescita): il supporto chiave nella visione di GS.
Timori di recessione: aumentano l'interesse verso asset rifugio come l’oro.
Afflussi in ETF: la componente “investitori” ha ripreso slancio.
Speculatori in posizione netta lunga: contribuiscono in modo marginale, ma presenti.
📊 Il secondo grafico scompone il contributo di ciascun driver alla crescita prevista del prezzo dell’oro. Colpisce come il peso maggiore venga attribuito agli acquisti ufficiali (banche centrali), mentre ETF e speculazione giocano un ruolo secondario.
💡 Il messaggio implicito? L’oro non è solo un rifugio, ma oggi viene trattato anche come asset strategico istituzionale.
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📦 ETF sull’oro: ritorno ai livelli Covid?

Goldman Sachs prevede che le posizioni in ETF sull’oro potrebbero tornare ai livelli massimi visti durante la pandemia, ma solo se si materializzasse uno scenario di recessione forte.
📊 Nel dettaglio:
📈 Linea blu: andamento reale degli ETF fino ad oggi.
🔴 Linea rossa: forecast di GS, pesato per una probabilità del 45% di recessione.
⚫ Linea tratteggiata grigia: scenario base con 75bp di tagli Fed (senza recessione).
🔵 Linea tratteggiata blu: overshoot stile-Covid, in caso di escalation di timori recessivi.
📌 Il messaggio? In presenza di timori macro e politiche monetarie accomodanti, gli afflussi verso gli ETF oro potrebbero accelerare, come già accaduto in passato.
💬 È interessante come GS combini probabilità di recessione e dinamiche di tassi per modulare il proprio scenario. Una lettura utile per comprendere le dinamiche di domanda istituzionale sull’oro.
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👷♂️ Lavoro e protezionismo: benefici limitati, costi elevati

Secondo uno studio aggregato di Goldman Sachs, le politiche di protezione dell’occupazione (es. tariffe doganali e dazi) sembrano avere benefici occupazionali diretti piuttosto modesti, ma allo stesso tempo comportano effetti collaterali pesanti sull’occupazione nel resto dell’economia.
📊 In sintesi:
🔹 Effetti diretti positivi (es. via sussidi e tariffe): in media +78.000 posti.
🔻 Effetti a valle negativi (downstream): in media -480.000 posti, soprattutto nei servizi.
📉 Il saldo netto è spesso decisamente negativo, a causa dell’aumento dei costi, della minore competitività e del rallentamento della crescita.
📍 La maggior parte degli studi evidenzia come le perdite occupazionali indirette superino ampiamente i benefici diretti, specialmente in settori ad alta integrazione globale.
💬 Un monito per chi considera il protezionismo uno strumento universale: l’impatto sull’occupazione è molto più complesso di quanto sembri.
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📉 L'appetito per il rischio crolla… ma non è ancora panico

Il Risk Appetite Indicator (RAI) di Goldman Sachs è recentemente sceso su livelli negativi, segnalando un raffreddamento dell’interesse degli investitori per gli asset rischiosi.
📊 Cos'è successo:
L’indicatore a 1 anno (linea blu scura) mostra una caduta netta, pur restando sopra la soglia critica di -2.
Il momentum a 3 mesi (linea azzurra) anticipa un cambiamento di sentiment sempre più marcato.
🧠 Cosa significa? Non siamo ancora in territorio di “capitolazione” totale, ma i segnali indicano crescente avversione al rischio. Periodi simili in passato sono stati spesso associati a:
volatilità più elevata,
rotazioni difensive nei portafogli,
fuga dai titoli più speculativi.
📌 Il grafico evidenzia bene quanto questi scostamenti ciclici siano frequenti nei mercati, ma anche come il -2 rappresenti storicamente una sorta di “zona rossa” da monitorare attentamente.
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Conclusione
Il report di Goldman Sachs del 15 aprile 2025 ci restituisce un quadro di mercato apparentemente positivo ma ancora fragile. L’incertezza sulle politiche commerciali USA, il rallentamento della crescita e i segnali di rotazione difensiva impongono un approccio cauto. Gli investitori dovrebbero privilegiare qualità, selettività e flessibilità, con un occhio a settori difensivi, valuta forte e posizionamenti alternativi.
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Buon trading
Salvatore Bilotta