MARKET MOVERS - 46° SETTIMANA ‘24
Financial Markets Background
Trump è il nuovo presidente degli Stati Uniti d'America. Sebbene dubbi e speranze sulla realizzazione del suo piano politico abbiano già scosso i mercati, possiamo affermare che i focus principali rimangono inflazione e crescita.
La continua ricerca di una crescita sostenuta per l'economia statunitense resta il fulcro delle politiche di Trump. Tuttavia, la lotta all'inflazione non può dirsi conclusa, e il rischio di un ritorno a livelli critici non è così remoto.
Nella settimana che ci attende, l'attenzione sarà rivolta alla lettura dei dati core sull'inflazione negli Stati Uniti. Tuttavia, questi dati non tengono ancora conto delle future mosse politiche del neoeletto presidente Trump. Pertanto, è improbabile che emergano novità significative su questo fronte. Si prevede che letture più dettagliate arriveranno man mano che le politiche doganali e le restrizioni al commercio internazionale prenderanno piede. Queste saranno seguite da potenziali agevolazioni fiscali per famiglie e imprese, che potranno dare un impulso sia alla crescita che all'inflazione.
Di seguito, i principali market movers della prossima settimana.
Lunedi 11 Novembre
- ---
Martedì 12 Novembre
- ORE 00.30 WESTPAC CONSUMER CONFIDENCE CHANCE ( AUD )
Il Westpac Consumer Confidence Index è un indicatore chiave per misurare la fiducia dei consumatori australiani riguardo alla situazione economica e finanziaria. Questo indice, aggiornato mensilmente, fornisce un'indicazione delle aspettative dei consumatori riguardo alla spesa e al risparmio, influenzando così i settori del consumo e degli investimenti interni.
Nell'ultimo aggiornamento, la Reserve Bank of Australia (RBA) ha deciso di mantenere invariato il tasso di interesse, segnalando un approccio prudente in un contesto di crescita economica moderata e un'inflazione sotto controllo. Tale decisione probabilmente sostiene il sentimento di stabilità tra i consumatori, aspetto che si riflette nell'incremento dell'indice di fiducia dei consumatori da -0.5% AL +6.2%
L'aumento suggerisce una lieve ma significativa ripresa nella percezione di sicurezza finanziaria tra i consumatori, il che potrebbe tradursi in una crescita della spesa privata.
- ORE 08.00 UNENMPLOYMENT RATE (UK)
Il tasso di disoccupazione del Regno Unito (Unemployment Rate) è un indicatore essenziale per valutare la salute del mercato del lavoro e dell’economia in generale. Questo dato riflette la percentuale di forza lavoro disoccupata e attivamente alla ricerca di lavoro. Per il prossimo aggiornamento, è atteso un leggero aumento del tasso di disoccupazione al 4,1%, rispetto al 4,0% del periodo precedente.
L’aumento atteso, seppur contenuto, arriva in un contesto di politica monetaria accomodante da parte della Bank of England (BOE), che nell'ultima riunione ha effettuato un taglio dei tassi di 25 punti base. Questo intervento suggerisce che la BOE è preoccupata per il rallentamento dell’economia, cercando di stimolare la crescita e il mercato del lavoro attraverso una riduzione del costo del denaro.
L'incremento della disoccupazione, se confermato, potrebbe indicare una lieve debolezza del mercato del lavoro, influenzata da fattori come l’incertezza economica e le difficoltà di alcune industrie ad adattarsi al contesto economico attuale. Un tasso di disoccupazione in crescita potrebbe pesare sul potere d'acquisto dei consumatori e, di conseguenza, sulla domanda interna. Tale situazione renderebbe la politica monetaria espansiva della BOE ancora più cruciale, poiché si mira a contenere ulteriori aumenti del tasso di disoccupazione e a stimolare l’economia.
Se il dato conferma la crescita al 4,1%, la sterlina britannica (GBP) potrebbe subire pressioni al ribasso, poiché il mercato potrebbe scontare un possibile rallentamento dell’economia e future misure espansive della BOE.
Mercoledì 13 Novembre
- ORE 14.30 CORE INFLATION RATE MOM (USA)
- ORE 14.30 CORE INFLATION RATE YOY (USA)
- ORE 14.30 INFLATION RATE MOM (USA)
- ORE 14.30 INFLATION RATE YOY (USA)
I dati sull'inflazione USA, sia core che headline, in uscita mercoledì, sono molto attesi dai mercati, poiché forniranno indicazioni cruciali sulla direzione dell'economia americana e sulle possibili future mosse della Federal Reserve.
Core CPI (mese su mese): è atteso stabile al +0,3%, in linea con il valore precedente. Questo dato, che esclude alimentari ed energia per offrire una visione più chiara delle tendenze inflazionistiche di fondo, riflette un'inflazione core moderata e contenuta.
Headline CPI (anno su anno): unico dato previsto in lieve aumento, è atteso al +2,6% rispetto al 2,4% del mese precedente. Questo aumento, se confermato, indicherebbe una maggiore pressione inflazionistica complessiva, influenzata probabilmente dall’aumento dei costi energetici e di altre componenti volatili.
Nonostante il recente taglio del tasso di interesse di 25 punti base da parte della Federal Reserve, la stabilità dell'inflazione core suggerisce che le pressioni inflazionistiche di fondo restano sotto controllo. La Fed ha mostrato cautela nella gestione della politica monetaria, con due tagli consecutivi, segnalando la volontà di supportare la crescita economica senza provocare una corsa inflazionistica.
Un aumento del headline YoY al 2,6% potrebbe sollevare preoccupazioni per una moderata ripresa dell'inflazione complessiva. Tuttavia, se i dati core non mostrano variazioni significative, la Fed potrebbe mantenere il suo attuale approccio cautamente espansivo, interpretando l’aumento del dato headline come un effetto transitorio. Un'inflazione sotto controllo riduce la probabilità di interventi aggressivi, rafforzando la possibilità che la Fed continui a monitorare piuttosto che agire su ulteriori tagli a breve termine.
Se il dato headline rispetterà le attese di crescita, si potrebbe osservare un impatto positivo a breve sull’USD, mentre i mercati anticiperanno una Fed orientata alla stabilità per evitare un eccessivo rallentamento economico.
Giovedì 14 Novembre
- ORE 14.30 PPI MOM (USA)
Il Producer Price Index (PPI) per gli Stati Uniti, atteso per giovedì, è un indicatore che misura l’inflazione a livello di prezzi alla produzione, cioè il costo dei beni venduti dai produttori. Il dato è importante perché rappresenta un primo segnale sulle pressioni inflazionistiche lungo la filiera produttiva e, quindi, sulle possibili variazioni dei prezzi al consumo.
Per il prossimo aggiornamento, il PPI è atteso in crescita a +0,2% mese su mese (MoM), rispetto allo 0,0% del mese precedente.
Un aumento del PPI al +0,2% segnalerebbe un moderato incremento delle pressioni inflazionistiche alla base della catena produttiva. Questo dato può indicare una leggera ripresa nei costi di produzione, probabilmente dovuta a una combinazione di fattori come l'aumento di alcune materie prime o costi operativi. Tuttavia, dato che il PPI misura l’inflazione prima che questa si trasferisca ai consumatori, una crescita contenuta suggerisce che le pressioni inflazionistiche complessive restano gestibili.
Alla luce del recente taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, che ha abbassato il costo del denaro di 25 punti base per supportare la crescita, un aumento contenuto del PPI dovrebbe essere ben assorbito dal mercato. Con la Fed orientata a favorire l'espansione economica, un dato PPI in crescita limitata come quello atteso potrebbe non destare particolare preoccupazione, lasciando la porta aperta a eventuali ulteriori manovre espansive se i dati economici dovessero mostrare segni di debolezza.
Se il PPI rispetterà le previsioni di crescita al +0,2%, l’impatto sull’USD e sui mercati potrebbe essere limitato, poiché il dato rafforzerebbe la percezione di un’inflazione sotto controllo, compatibile con l’attuale politica monetaria della Fed.
Venerdì 15 Novembre
- ORE 00.50 GDP GROWTH RATE QoQ (GIAPPONE)
Il GDP Growth Rate del Giappone per il trimestre (QoQ) è atteso per venerdì, con un incremento moderato dello 0,2% rispetto allo 0,8% del trimestre precedente. Questo dato rappresenta il ritmo di crescita economica del paese e offre uno spaccato della solidità e della resilienza dell'economia giapponese, in un contesto caratterizzato da inflazione moderata e bassa crescita strutturale.
La prevista decelerazione del tasso di crescita, pur restando in territorio positivo, riflette le difficoltà del Giappone nel mantenere un’espansione robusta. Le incertezze economiche globali, i costi crescenti delle importazioni (dovuti alla debolezza dello yen) e una domanda interna stabile ma moderata sono fattori che contribuiscono a rallentare l’economia giapponese.
La Bank of Japan (BOJ), nella sua ultima riunione, ha deciso di mantenere i tassi di interesse invariati, confermando la propria politica ultra-accomodante e il supporto alla crescita, malgrado il persistente deprezzamento dello yen. La debolezza dello yen ha, da un lato, avvantaggiato le esportazioni, ma dall’altro ha aumentato i costi delle importazioni, alimentando l’inflazione importata e pesando sui margini aziendali e sul potere d’acquisto dei consumatori.
Un dato di crescita al +0,2% confermerebbe il quadro di una ripresa economica fragile e potrebbe portare la BOJ a mantenere la sua politica monetaria accomodante per un periodo prolungato, con l’obiettivo di sostenere la crescita e stimolare la domanda. Se il GDP si attesterà al livello previsto, potrebbe aumentare la pressione al ribasso sullo yen, poiché il mercato vedrebbe confermata la necessità di politiche di sostegno a lungo termine.
In caso di una crescita rallentata ma positiva, gli investitori potrebbero percepire il Giappone come un’economia ancora bisognosa di stimoli, mentre un ulteriore deprezzamento dello yen potrebbe sostenere le esportazioni e incentivare investimenti esterni, mantenendo la BOJ in una posizione attendista.
- ORE 03.00 INDUSTRIAL PRODUCTION YoY ( cina)
Il dato sulla Produzione Industriale cinese rappresenta una misura essenziale della crescita del settore manifatturiero e della capacità produttiva del Paese, che è un pilastro dell’economia cinese. Per il prossimo aggiornamento, la produzione industriale è attesa a un tasso di crescita annuo del +5,4%, in linea con il dato precedente. Questo livello di crescita è indicativo delle difficoltà che l’economia cinese sta affrontando nel mantenere una forte espansione industriale, nonostante i numerosi tentativi di stimolo.
La Cina ha recentemente lanciato misure di stimolo alla crescita, tuttavia, questi interventi si sono rivelati meno incisivi del previsto, deludendo gli investitori. Le misure adottate non sono riuscite a generare l’impulso desiderato, risultando limitate nella loro portata e insufficienti per contrastare le numerose sfide che l’economia cinese sta affrontando: dalla crisi del settore immobiliare, all’aumento del debito, fino al rallentamento della domanda globale.
Le prospettive future si complicano ulteriormente con l’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti, il quale ha espresso l’intenzione di imporre dazi del 60% sui prodotti cinesi. Se implementate, queste politiche protezionistiche potrebbero colpire duramente le esportazioni cinesi, che costituiscono un’importante fonte di crescita per l’economia del Paese. Un’eventuale guerra commerciale con gli Stati Uniti metterebbe sotto pressione l’intera industria cinese, costretta a trovare nuovi mercati per compensare la riduzione della domanda americana.
Un dato di produzione industriale stabile al +5,4% potrebbe quindi riflettere non solo le difficoltà economiche interne, ma anche l’incertezza generata dalla possibilità di nuovi ostacoli commerciali. Se la Cina non riuscirà a stimolare in modo più significativo la propria economia o a diversificare le sue esportazioni, la crescita industriale potrebbe subire ulteriori rallentamenti. Tale contesto potrebbe generare pressioni sui mercati globali, con impatti diretti sulle valute e sulle materie prime legate alla produzione industriale cinese.
- ORE 08.00 GDP GROWTH RATE QoQ (UK)
- ORE 08.00 GDP GROWTH RATE YOY(UK)
Il GDP Growth Rate del Regno Unito, previsto per il prossimo aggiornamento, è un indicatore essenziale per comprendere la salute e la direzione dell’economia britannica, soprattutto in un momento di incertezza economica e politica. I dati sono attesi in moderato rallentamento rispetto ai trimestri precedenti:
GDP trimestrale (QoQ): atteso al +0,2%, in calo rispetto al +0,5% del periodo precedente.
GDP annuale (YoY): atteso al +1,0%, in lieve aumento dal precedente +0,7%.
La riduzione della crescita trimestrale riflette una moderazione dell’attività economica, influenzata da incertezze legate a fattori interni ed esterni. L’ultimo taglio dei tassi della Bank of England (BOE), di 25 punti base, mostra l'intento della banca centrale di supportare l’economia in un momento in cui la crescita è in rallentamento e l’inflazione appare sotto controllo. Tuttavia, il dato annuale (YoY), previsto in miglioramento al +1,0%, suggerisce che, nonostante la crescita trimestrale rallentata, l’economia britannica potrebbe aver beneficiato di un’accelerazione su base annua, probabilmente spinta da consumi resilienti e investimenti selettivi.
In questo contesto, la BOE potrebbe continuare a mantenere una politica monetaria accomodante per sostenere l’economia, specialmente di fronte a un rallentamento della crescita trimestrale. Qualora i dati fossero confermati, ci si aspetta che il mercato possa reagire con una certa cautela nei confronti della sterlina (GBP), poiché il rallentamento del GDP trimestrale potrebbe alimentare aspettative di ulteriori interventi espansivi se la crescita economica dovesse continuare a mostrare segnali di debolezza.
- ORE 14.30 RETAIL SALES MOM (USA)
Il dato sulle Retail Sales mensili (MoM) negli Stati Uniti, atteso in uscita con un incremento del +0,3% rispetto al +0,4% del mese precedente, offre una misura chiave dello stato della spesa dei consumatori, fondamentale per un’economia in cui il consumo domestico rappresenta una componente essenziale del PIL.
L’attesa moderazione delle vendite al dettaglio suggerisce una possibile stabilizzazione della spesa dei consumatori, anche se in lieve rallentamento rispetto al mese precedente. Questo potrebbe riflettere una certa cautela tra i consumatori, influenzata dal recente contesto economico e dai tassi di interesse che, sebbene tagliati di 25 punti base dalla Federal Reserve nella riunione della scorsa settimana, restano relativamente elevati in termini storici. Tale contesto di politica monetaria ha l’obiettivo di sostenere l’economia senza surriscaldare l’inflazione, che rimane una delle preoccupazioni principali della Fed.
Un dato di crescita delle vendite al dettaglio al +0,3% suggerirebbe che la spesa dei consumatori è resiliente ma non eccessivamente vigorosa, in linea con una crescita economica moderata e controllata. Se questo dato verrà confermato, potrebbe avere un impatto limitato sul dollaro (USD), poiché è in linea con le aspettative di una Fed che potrebbe rimanere su una linea cauta, mantenendo il tasso stabile per monitorare l’evoluzione economica e l’inflazione nei prossimi mesi.
Buon Trading
Salvatore Bilotta
P.S. Come sempre vi ricordo di unirvi al progetto discord TODAY'S TRADING! basta registrarsi gratis al sito web per avere il link di accesso!
Comments