LA STRADA DELLE MANI FORTI del 03.12.2023
-CONTESTO
Per quanto possa essere attendibile nel medio -lungo periodo la lettura del posizionamento degli Istitutional , non possiamo non far notare che nel corso dell’anno si presentano non poche inefficienze, situazioni dove la price action ci racconta una narrativa del tutto diversa da quanto espresso dalle posizioni dei non commercials. Diverse volte la price action va poi a rimodellarsi sull’open interest in corso, ma altre volte no! Dobbiamo anche considerare la variabile tempo, ovvero non sempre sappiamo quanto tempo ci vorrà prima che queste inefficienze vengano corrette e si torni in una correlazione diretta stabile tra open interest e price action.
Alla luce di questa osservazione, diamo maggior peso alla componente discrezionale che resta a nostro avviso si un fattore non calcolabile, ma delle volte indispensabile per una corretta analisi dei dati che ci vengono sottoposti, i quali devono essere adeguatamente contestualizzati.
Siamo oramai alle ultime settimane dell’anno e la lettura del posizionamento dei non commercials può ora iniziare a darci indicazioni sulle aspettative per il 2024, quali i potenziali nuovi trend e quali gli asset in cui credere. La lettura di questa settimana ci porta ancora a credere nella moneta unica per il prossimo anno, ed in maniera più timida sulle commodities currencies che hanno vissuto un 2023 di deciso declino, mentre per il mondo azionario troveremo le prossime settimane drogate dal famoso rally di natale, sebbene non sia una certezza questa, ma di sicuro i dati potrebero non essere in linea perfetta con le aspettative del prossimo anno, infine per il comparto commodities faremo focus sul gold e sul wti che sembrano essere destinato ad essere i market movers di questo termine 2023 inizio 2024.
FOREX:
il comparto valutario trova i portafogli dei non commercials esposti long euro, con 143165 contratti netti long, e al netto delle prese di profitto avvenute sul termine della scorsa settimana, crediamo che la possibilità di un non lontano taglio tassi possa generare nel medio periodo un vantaggio alla ripartenza dell’economia europea, anche se a costo di trovare fasi più o meno profonde di storni della moneta unica. In merito al tema della settimana, ovvero delle inefficienze, per il valutario non possiamo non notare le dinamiche che si stanno verificando sulle valute oceaniche, che restano a nostro parere asset interessanti per il prossimo 2024 , da monitorare con particolare attenzione se lo scenario economico mondiale dovesse evitare la recessione.
EURUSD
Continua l’esplosione di interesse per la moneta unica, che sebbene stia vivendo una fase di maggior difficoltà per la congiuntura macroeconomica rispetto agli States , gode di notevole vantaggio per il raggiungimento degli obbiettivi inflazionistici con le ultime rilevazioni che la portano a meno di ½ punto percentuale dai target. I timori che ora si annidano nella nostra mente sono relativi ad un possibile scenario deflazionistico, causato da un notevole ritardo di un eventuale taglio del costo del denaro atteso al momento non prima di aprile 2024. L’eventuale eccessiva aggressività da aprte della BCE potrebbe causare danni rilevanti all’economia UE, destinata quindi a perdere i propri vantaggi nella corsa per la ripartenza dell’espansione economica. Non di meno i 143165 contratti netti long , giunti dopo tre settimane consecutive di acquisti da aprte delle mani forti , fanno ben sperare per un posizionamento di lungo periodo, che al netto di doverose prese di beneficio potrebbero portare le quotazioni di eurusd oltre 1.10.
Lo scenario tecnico di medio periodo ora trova un chiaro trend rialzista in h4, ben espresso dal fascio di medie, che ha portato le quotazioni a toccare 1.1015 per poi ritracciare fino 1.0832nel finire della settimana. Non escludiamo ulteriori affondi di eurusd sulle successive aree di supporto a 1.0750-25 ed in ultimo a 1.0650, prima di poter vivere nuovamente debolezza di dollari usa e nuovi ingressi long sulla moneta unica. Confidiamo pertanto in possibili acquisyì a prezzi più vantaggiosi degli attuali, e solo in caso di mancato affondo ribassista, la nostra posizione long dovrebbe essere seguita in break out dei massimi di 1.0960 -1.1025
Si corre ai ripari sulla sterlina, che pur vivendo ancora un OP netto short, trova da diverse settimane ricoperture di posizioni che portano ad oggi una posizione netta di soli -7895 contratti, con +18203 contratti nella sola ultima settimana. Il quadro macro resta non certo dei migliori per il Regno Unito, che al momento è ancora fanalino di coda per le economie occidentali a causa di un’inflazione più vischiosa del previsto e di una BOE che è forse unica ad aver rispettato i tempi del piano di Balance sheet reduction che era stato annunciato nel 2021. La scarsità di liquidità, le difficili condizioni economiche globali e politiche fiscali intente a tagli importanti dei progetti di rilancio , non sono certo un mix incoraggiante, tuttavia le ultime rilevazioni sull’inflaizone sembra dare spiraglio di luce, ed il bisogno di trovare economie su cui puntare per la prossima ripartenza del ciclo economico rendono la sterlina appetibile a qualche acquisto.
La price action in piena correlazione diretta con la moenta unica vede spinta rialzista in un up trend ben delineato, che non ha subito storni nel termine di settimana, ma che ha portato le quotazioni non lontane dai massimi precedenti a 1.27 figura. I supporti chiave si collocano pertanto a 1.26 figura, e 1.2450, per terminare a 1.23 figura, area al disotto della quale il trend rialzista potrebbe dichiararsi finito.
L’open interest in progressivo miglioramento lascia presupporre approdi a 1.28 figura, livello non certo ultimo se si considera la possibilità di un posizionamento netto long da parte degli istitutional.
YENUSD
Sebbene il posizionamento netto degli istitutional sia ancora profondamento short ocn -109237 contratti, la price action sullo yen sembra raccontare altro, grazie certo ad una debolezza strutturale del dollaro USA , ma le porte per un ridimensionamento delle quotazioni di usdjpy sembra oramai aperta.
La BOJ non ha dovuto far ricorso ad interventi massicci sul mercato FX, tuttavia le posizioni short dei non commercial lasciamo capire la sfiducia nella politica monetaria ancora iper accomodante. Possiamo presupporre che una vera inversione di tendenza dettata da posizioni long yen sarà possibile solo ad un cambio strutturale delle politiche moetaria, che ben presto dovranno fare i conti con un’inflazione , che seppur lentamente, sta arrivando ai livelli del 4%.
La struttura tecnica di usdjpy resta ora improntata a ribasso, con una sequeza di massimi e minimi decrescenti ben guidati dalle medie mobili orami rivolte a ribasso, si pongono le aree di resistenza a 148.75 , dopo aver lasciato i massimi di 152.00, per arrodare aora ai supporti primi di 146.75, livello oltre il quale le quotazioni potrebbero giungere rapidamente a 145.00-144.50.
AUDUSD
Interessanti , seppur timide , le ricoperture dell’OI short sul dollaro australianco che vede ora -71219 contratti netti short, abbandonando oramai le massime esposizioni corte di -96946 cobtratti. Dopo la forte delusione dei mercati sui timidi rialzi dei tassi di interesse messi in atto dalla RBA in questa fase di iper inflazione, la fiducia sembra tornare, per le diachiarazioni ancora aggressive che sembrano proiettare la RBA a tassi alti per lungo tempo. Restano a nostro parere interessanti le valute ceaniche, che in caso di riaprtenza del ciclo economico mondiale e di mancata recessione, potrebbero beneficiare di una ripartenza delle quotazioni dei metalli, e della domanda di materie prime industriali. A sostenere questa idea dovrebbe subentrare la ripartenza del polmone economico cinese, che sebbene ria oramai lontano dai itmi a cui ci ha abituato , potrebbe dare il iusto fiato alle esportazioni australiane.
Il quadro tecnico sembra premiare questa idea , e sebbene si resti ora isognosi di stroni tecnici , il trend principale di medio lungo periodo resta improntato a rialzo, con un bellissimo fascio di medie aperto long, che pone le aree di confluenza statico dinamici a 0.6575 prima e 0.65 poi, per concludersi a 0.6450, ultimo baluardo per definire il trend long ancora valido. Restiamo improntati a posizoini rialziste, nella speranza di rivedere i detti livelli supportivi che possano dare migliori R:R ai nostri trades
USDCAD
Ancora riprendiamo il tema di questa settimana: le inefficienze! Sebbene le quotazioni del dollaro canadese abbiano dato spettacolo in questa settimana, con importanti rialzi, l’OI resta ancora profondamente short, con -63242 contratti corti netti. A dominare le aspettative dei grandi investitori sembra essere lo scetticismo sulle quotazioni del WTI che in caso di rallentamento economico globale potrebbero tornare a prezzi medi più bassi, danneggiando l’economia canadese, da sempre legata alle esportazioni di WTI. Il quadro tecnico di usdcad mostra un netto trend discendente ben delineato, con il fascio di medie rivolto short, con deth cross già avvenuto. L’allungo ribassista delle quotazioni ha portato ora i prezzi a 1.3490 ma i veri target sono a 1.24 figura 1.3375. per giungere a detti target non neghiamo la necessità di storni tecnici che offrano approdi alle aree di resistenza a 1.36 figura o 1.3650 poi, per dare miglior R:R a posizionamenti short.
NZDUSD
Ottima prospettiva anche per il dollaro neozelandese, che sebbene viva ancora un OI netto corto di -19609 contratti, trova una price action che tratta ben altra narrativa. Sarà interessante capire se questa volta saranno gli istitutiona a rivedere le loro posizioni , o se sarà il mercato a girarsi short.
Riteniamo nel breve periodo anche valide le posizioni corte nzd, fosse anche solo per banali prese di beneficio, ma nel medio lungo periodo, la congiuntura economica neozelandese e la prospettiva di delta tassi più che favorevoli, potrebbero portare a capovolgimenti rapido delle posizioni.
Il quadro tecnico mostra un pieno rally rialzista con le quotazioni che hanno superato il canale ascendente che dominava i prezzi in questo novembre , portato ad approdi a 0.62 figura, con i primi supporti a 0.61-0.6075. restano supporti validi nel medio periodo 0.60 figura e 0.5950 ultimo livello per dichiarare ancora valido il trend rialzista.
USDCHF
Ancora inefficienze per il mondo delle mani forti che hanno mantenuto per tutto il 2023 posizioni nette corte, sebbene le dinamiche di price action abbiano visto un franco svizzero in netto rialzo in questo 2023. Le 20289 posizioni nette corte, si scontrano con una price action di netto rialzo per il franco svizzero che spinge usdchf sui minimi di 0.8688, in piena espansione di volatilità. Non neghiamo il bisogno di respiri tecnici di breve periodo che possano riportare le quotazioni a 0.88 -0.8850, prime resistenze tecniche. Riteniamo per il 2024 valide le posizioni degli istitutional , credendo possibile un rapido rientro dell’inflazione anche in Svizzera , cosi da riportare i tassi al loro range storico negativo,e il franco svizzero al suo status di asset rifugio , inutile se si crede in una ripartenza del ciclo economico globale nel 2024, ma utilissimo se si pensa alla tanto richiamata recessione.
USD DOLLAR
- EQUITY:
un mese di novembre che ha di fatto anticpato il tanto atteso rally di natale, sebbene la stagionalità di questo mese sia da sempre riconosciuta come rialzista, questo 2023 ha superato le sue medie , il che ci pone di fronte al bisogno di respiri tecnici e prese di profitto che possano dare fiate ad una nuova spita rialzista per il finire dell’anno. La prospettiva di un non lontano cambio di rotta delle politiche monetarie mondiali ha generato un fortissimo sentiment di risk on, guidato anche dalla speranza di un bottom nelle trimestrali USA e quindi negli Utili delle aziende americane, attese in ripartenza per il prossimo 2024. Comprare e comprare subito, prima che i prezzi salgano ancora! Questo sembra essere il motto che guida l’euforia del momento, ma come sempre comprare durante la fase di euforia non genera altro che cattivi affari, portandoci a pagare ben più del dovuto i titoli azionari.
Resta viva l0euforia per il mondo dell’IA, che ancora porta il tech ad un brillante 2023, con poche azioni che hanno di fatto dato vita ai rialzi dei listini, mentre il sottobosco di altri titoli è rimasto del tutto invariato in questo 2023.
S&P500
Le posizioni sull’SP500 hanno visto un riasorbimento rapido e forse altrettanto doloroso per le mani forti che credevano nella recessione hanno toccato picchi di -434000 contratti netti short. La ricopertutra li porta ora a soli -65027 contratti, con settimane di incertezza che lasciano un ‘OI netto di poco sotto la parità.
Il quadro tecnico racconta tutta altra storia, con un pieno rally rialzista che porta le quotazioni a 4600 pnt, non lontano dai massimi del 2023 a 4630ont. I primi supporti sono a 4550 pnt e 4500, ma i primi prezzi vantaggiosi li collochiamo , per posizioni long , non prima di 4433 pnt.
NASDAQ
Maggiore incertezza ora per il nasdaq che trova un posizionamento netto long con 7278 contratti netti long, in media con lo storico di questo asset, tuttavia le quotaizoni non lontane dai massimi di questo anno a 16030 pnt, restano per la settimana appena trascorsa in pieno range , tra 16200 e 15800 pnt, evidenziando a nostro parere una fasi di consolidamento prima di ulteriori ripartenze. I test dei minimi di 1800 pnt e le successive ripartenze mostrano la volontà di comprare , ed eventuali ribassi piu profondi sarebbero a nostro avviso solo opportunità da cogliere per posizionamenti long a prezzi migliori.
DOWJ
RUSSEL
VIX
- COMMODITIES:
Il mondo delle commodities vive dinamiche degne di nota su due asset, da un lato il gold
e dall’altro il wti, entrambi che scontano scenrai deflazionistici.
La possibilità di un rallentamento dei prezzi, fino a giungere ad un quandro di piena deflazione porta il gold ad essere visto come asset difensivo per i portafogli degli investitori, cosi come il wti vive ora prezzi troppo alti , in uno scenario futuro di prezzi che indietreggiano.
NATURALGAS
CRUDE OIL
Cala l’interesse per il wti da parte dei non commericals che ora postano le posizioni a 183171 contratti netti long , abbandonando le aree di 350000 contratti netti lunghi visti in questo 2023, quando l’opec+ aveva dicharato a sorpresa di tagliare oltre 1mln barili giorno. La prosepttiva di calo della domanda e di rallentamento di prezzi globali porta ad un ridimensionarsi della posizione strutturale long degli istitutional.
La price action segue le dinamiche ribassiste, portando le quotaioni al test di 73.77$, aprendo di fato la strada ad aree secondo noi obiettivo di 60$. Passaggio obbligato tuttavia il break out dei minimi di 72.34$
SILVER
PALLDIO
GOLD
COPPER
2Y
5Y
10Y
30Y
OI E CORRELAZIONI:
mettiamo in fine in luce la correlazione storica dell’open interest sul gold e sul franco svizzero che da sempre hanno vissuto le caratteristiche di asset rifugio, che che spesso si sono decorrelati per il diverso grado di paura presente sui mercati. Lasciamo notare ora come le posizoni long gold abbiano di fatto superato quelle del franco svizzero , ponendo ora la domanda di chi dei due prima o poi dovrà seguire l’altro e quanto a lungo durerà la divergenza tra i due asset… di certo degno di essere monitorato
buon trading
Salvatore Bilotta
PUOI RIMANERE AGGIORNATO SEGUENDOCI ANCHE SU TELEGRAM:
Comments