Rame sotto pressione: la battaglia per le forniture è solo all’inizio
- Salvatore Bilotta
- 23 giu
- Tempo di lettura: 3 min
Nel nuovo aggiornamento settimanale del “Global Metals Weekly”, Bank of America analizza le dinamiche di mercato del rame, uno dei metalli industriali più strategici nel contesto attuale di transizione energetica e riorganizzazione geopolitica delle catene di approvvigionamento.
Mentre il prezzo spot ha registrato una correzione rispetto ai massimi di maggio, gli analisti evidenziano che il contesto di fondo rimane estremamente teso, con scorte ridotte, domanda solida e tensioni sulla disponibilità fisica del metallo.
Il rame corregge, ma i fondamentali restano tirati
Dopo il rally fino a quota $11.000 a maggio, il rame ha visto una discesa fino all’area $9.700, ma il contesto di fondo resta da bull market. Le scorte a livello globale sono estremamente basse, e il differenziale tra prezzo spot e future (backwardation) indica ancora tensione sul breve periodo.
L’indice “weighted average” dei prezzi del rame, che tiene conto delle quotazioni nei diversi mercati (Comex, LME e Shanghai), mostra come la pressione ribassista sia stata più accentuata sul LME rispetto ad altri mercati, riflettendo un calo della liquidità e tensioni logistiche specifiche per l’Europa.
📊 Grafico:
Exhibit 1 – “Copper price weighted average is off the highs” (pagina 2)

Gli ETF scaricano posizioni, ma la domanda fisica tiene
Un elemento interessante è l’uscita di capitale dagli ETF sul rame, in particolare in Europa, dove gli strumenti quotati hanno registrato il calo più significativo da inizio anno. Questo movimento è in parte legato alla recente correzione dei prezzi, ma anche a prese di profitto dopo il rally primaverile.
Tuttavia, la domanda fisica resta robusta: l’attività industriale in Cina si è stabilizzata e le importazioni di rame raffinato sono in aumento. Anche l’India continua ad assorbire quantità significative, mentre in Europa il consumo industriale è in ripresa.
📊 Grafico:
Exhibit 2 – “Copper ETF holdings have dropped” (pagina 2)

I premi fisici in Cina tornano a salire
Uno dei segnali più forti di tensione fisica sul mercato è la risalita dei premi sul rame raffinato in Cina. Dopo un calo durante i mesi invernali, a causa di una domanda più debole e del Capex ridotto, i premi hanno ripreso a salire con forza a partire da aprile, segnalando una competizione crescente tra acquirenti locali per accaparrarsi tonnellate fisiche.
Questa dinamica suggerisce che, nonostante la correzione dei prezzi spot internazionali, il mercato fisico cinese rimane sotto pressione, e potrebbe anticipare un rimbalzo dei prezzi globali nel secondo semestre.
📊 Grafico:
Exhibit 3 – “Chinese copper premiums rebounding” (pagina 2)

Occhi puntati sulle esportazioni della Cina: nuovo driver per il Q3?
Un altro punto chiave riguarda il ruolo della Cina come potenziale esportatore netto di rame nei prossimi mesi. Con la produzione interna in crescita e un’offerta globale ancora compressa, alcuni analisti ipotizzano che la Cina possa iniziare a immettere volumi sul mercato internazionale, specialmente nel Sud-Est asiatico.
BofA sottolinea che, finora, le esportazioni cinesi sono rimaste modeste, ma l’equilibrio tra prezzi locali e internazionali potrebbe cambiare rapidamente in caso di ulteriori tensioni tra USA e produttori sudamericani.
📊 Grafico:

Le scorte restano bassissime: basta un evento per far schizzare i prezzi
Infine, il tema delle scorte. A livello globale, le scorte monitorate presso le principali borse (LME, SHFE e Comex) restano ben al di sotto della media storica. La capacità di risposta del sistema è quindi molto limitata in caso di nuovi shock, che siano scioperi, problemi geopolitici o eventi climatici estremi.
Questo contesto crea un equilibrio fragile, dove piccoli cambiamenti nell’offerta o nella domanda possono generare movimenti di prezzo molto violenti.
📊 Grafico:

Conclusione: il rame è sotto pressione, ma la battaglia è tutt’altro che finita
Il report di BofA suggerisce che, nonostante la recente fase di respiro dei prezzi, il rame resta inserito in un contesto strutturalmente rialzista. La domanda globale è resiliente, le scorte sono basse, e i premi fisici tornano a salire. Il rischio principale è che gli investitori sottovalutino la fragilità dell’offerta fisica.
Nel secondo semestre 2025, occhi puntati su tre catalizzatori chiave:
La traiettoria della domanda cinese,
Le esportazioni di metallo raffinato,
La risposta della speculazione finanziaria al prossimo shock di offerta.
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