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SI RIVEDONO LE POSIZIONI PESSIMISTE



ANALISI COT REPORT del 29.01.2023


-CONTESTO

Siamo alla vigilia degli appuntamenti con la FED , la BOE e la BCE, appuntamenti di per se scontati nelle decisioni dei rialzi tassi, ma che potrebbero riservare sorprese rispetto al mood di risk on che stiamo vivendo nelle ultime settimane.

Indiscusso il rallentamento delle economie mondiali, i dati di tutte le congiunture macroeconomiche mondiali, mostrano dati in decrescita per il 2022, ciò che guida i mercati dunque non è entusiasmo, ma più una sana necessità di rivedere il proprio assetto pessimistico per il 2023. La tanto temuta recessione, o peggio il quadro stagflazionistico, sembra non essersi concretizzato nell’economia reale, che mostra invece una buona ripresa dai minimi , visti nel dicembre 2022.

I dati PMI pubblicati la scorsa settimana, hanno ben mostrato, special modo in Europa, l’abbandono del quadro peggiore di stagflazione, e anche la tanto temuta recessione, sembra essere in realtà un gestibile rallentamento economico, quasi salutare all’economia e al rientro dell’inflazione.

Si l’inflazione che tanto ha spaventato i mercati nel 2022 e per la quale le banche centrali hanno mostrato tanto i toni aggressivi, disposte a tutto per far rientrare i prezzi al consumo, sta rientrando ora in America fin troppo rapidamente, e sembra non spaventare più, anzi, sembra porre le basi per un cambio di rotta rapido da parte della FED.

Gli operatori, stanno rivalutando il loro grado di pessimismo, e sembrano intenzionati a ricoprire, sebbene ancora parzialmente le loro forti posizioni corte nel comparto equity.

Anche le trimestrali fino ad oggi pubblicate dalle aziende americane, per quando non abbiano brillato, non possiamo certo dire che abbiamo seguito le pesanti aspettative di rallentamento, ma hanno forse sorpreso positivamente gli operatori.

Se da un lato quindi si guarda già ad un 2023 di cambi di rotta, nel breve periodo si osserva ora con attenzione cosa diranno le banche centrali, dando per scontati oramai ulteriori rialzi tassi, ma si tenterà di individuare quanto la FED sia sorpresa di un’inflazione così rapidamente in calo.

Le scommesse sono per un rialzo tassi di soli 25Bp in USA, mentre toni più aggressivi sono attesi dalla BCE, che vive si un’inflazione in calo, ma non certo ai ritmi americani. In ultimo la BOE, che deve invece lottare con un’inflazione ancora non lontana dai massimi, ed una congiuntura macroeconomica molto più debole di quella europea in questo momento.

Per la consueta analisi settimanale sui dati del COT report, poniamo attenziano alle posizioni corte molto forti su tutti gli indici azionari americani, sulla predilezione per l’Euro e la cautela che oramai avvolge il dollaro americano.

Ma procediamo con ordine:



-FOREX:

il comparto valutario attende le parole delle banche centrali, in attesa delle quali si prediligono valute oceaniche, ed euro. Da un lato le valute oceaniche rimangono predilette grazie agli alti livelli di inflazione , che pongono le banche centrali di riferimento in condizioni di nuovi e aggressivi rialzi tassi, e dall’altro si rimane ancora fortemente sbilanciati long euro nell’attesa di una Lagarde ancora intenta a combattere l’inflazione e a portare tassi di interesse a livelli più idonei, special modo per eventuali tagli futuri.





EURUSD

Stabili le posizioni nette lunghe sulla moneta unica, con 126984 contratti netti lunghi, le mani forti non cambiano il loro sentiment rialzista, lasciando le quotazioni non lontane dai massimi di periodo a 1.0870, con i primi supporti a 1.0775 , per poi trovare i prezzi open del 2023 a 1.07 figura e infine ultimo baluardo a 1.0475, oltre il quale il trend rialzista potrebbe essere compromesso.





GBPUSD

Si mantengono toni ribassisti nel posizionamento delle mani forti, che tuttavia stanno riassorbendo le loro posizioni corte, portandosi a 24697 contratti netti corti, dai minimi di 68086 contratti visti a settembre.

La ricopertura dei contratti short, uniti ad una debolezza strutturale del dollaro USA, portano gbpusd al test delle resistenze poste a 1.2445-50, solo la rottura di detti livelli potrebbe generare ancora una spinta rialzista fino 1.2660





YEN

Continuano le ricoperture delle posizioni nette corte sullo yen giapponese, con le mani forti che portano le loro posizioni a -22961 contratti dai precedenti -35377 in netto recupero dai massimi di 102618 contratti corti. È chiara dunque la volontà di non credere alla BOJ , che continua ad affermare la sua volontà di mantenere politiche iper accomodanti.

Le quotazioni di usdjpy proseguono il loro movimento ribassista, in un chiaro trend a massimi e minimi decrescenti, ma rimane chiaro l’ultimo supporto a 127.50 prima di approdare a 126.40





AUDUSD

Rimangono predilette le oceaniche, che al momento vivono ricoperture delle posizioni nette corte, attualmente a -33620 contratti, livelli oramai lontani dai minimi di -60 000 contratti.

Le quotazioni recuperano ora la discesa del 2022 andando al test di 0.7125, massimo di luglio, livello oltre il quale troviamo 0.7275. rintracciamenti fisiologici dell’ultimo trend rialzista ci sembrano occasioni per rientri in trend da livelli come 0.70 figura o il prezzo open del 2023 a 0.68 figura





USDCAD

Ancora fortemente spinte le posizioni ribassiste del dollaro canadese con ben 27259 contratti netti corti, bilanciando cosi la debolezza del dollaro canadese con quella del dollaro USA, il che mantiene le quotazioni in equilibrio sopra le resistenze di 1.3237-50



-EQUITY:

L’intero comparto equity americano vede posizioni nette corte per i big players, lasciando pochi dubbi al sentiment che ha guidato le quotazioni fino ad oggi, ma le forti ricoperture che troviamo specialmente sull’SP500, lasciano riflettere sulla possibilità di un errore di valutazione fatta sul futuro delle aziende in questo 2023.






S&p

Ancora forti posizioni short da parte delle mani forti, che si portano a 226818 contratti netti corti, ma le quotazioni raccontano una narrativa diversa, che parla di ripartenze e ricoperture, fino ai massimi di 4136-4137 prime resistenze poste sui massimi di dicembre 2022.

la palla passa a Powell, che se dovesse mostrare indugi o incertezze sulla sua posizione hawkish potrebbe aprire le porte ad allunghi fino 4327 pnt, seconda resistenza chiave.



Nasdaq

Il comparto tech che vede ancora le mani forti in posizione netta corta con -20633 contratti , trova nei prezzi un grande sprint rialzista, che guida i prezzi al ritest delle resistenze di 12203.50 pnt, livello oltre il quale troviamo possibili approdi a 12890 pnt.



COMMODITIES









Il comparto delle commodities vede ancora un gold protagonista, con le mani forti impegnati in 153240 contratti long, in un chiaro incremento di posizioni rialziste, che portano le quotazioni a 1928.50$, sopra i supporti di 1895$ , primo baluardo da attaccare per poter credere in potenziali storni ribassisti.

Il trend in atto, rimane vivo fino anche all’attacco del prezzo open del 2023 a 1825.14$, ma la fase di rialzo sembra non essere terminata, e solo una rinnovata orza di dollari Usa potrebbe determinare un vero storno del metallo giallo.



buon trading

Salvatore Bilotta


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