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Steepening della Curva dei Rendimenti: Cosa Significa e Perché Conta per i Mercati

Nel linguaggio dei mercati obbligazionari, si sente spesso parlare di steepening della curva dei rendimenti. È un concetto tecnico, ma estremamente importante per capire le aspettative su inflazione, crescita e politica monetaria. In questo articolo analizziamo cosa si intende per steepening, perché avviene e quali sono le implicazioni per gli investitori.


Cos’è la curva dei rendimenti?

La curva dei rendimenti – in inglese yield curve – è uno degli strumenti più osservati in macroeconomia e nei mercati finanziari. In parole semplici, rappresenta il rapporto tra i tassi di interesse richiesti dal mercato e la scadenza dei titoli di Stato. Immagina quindi una linea che mostra, da sinistra a destra, quanto rendono i titoli a breve termine (3 mesi, 2 anni), a medio termine (5-10 anni) e a lungo termine (20-30 anni).

In condizioni normali, questa linea è inclinata positivamente: più lunga è la durata del prestito che lo Stato chiede agli investitori, maggiore è il rendimento che questi pretendono in cambio. È intuitivo: prestare soldi per 30 anni comporta più incertezza rispetto a 2 anni, quindi serve un “premio al rischio”. Questa è la cosiddetta curva normale, che segnala fiducia nel futuro e aspettative di crescita economica.

Le cose si complicano quando la curva si appiattisce o addirittura si inverte. Una curva piatta significa che i titoli a lungo termine non rendono molto di più di quelli a breve: il mercato si aspetta quindi crescita debole o politiche monetarie restrittive. Una curva invertita, invece, si verifica quando i titoli a breve rendono più di quelli a lungo: un segnale che gli investitori stanno anticipando un rallentamento o una recessione, storicamente tra i più affidabili campanelli d’allarme per l’economia.

Un esempio concreto? Negli Stati Uniti, l’inversione della curva 2 anni – 10 anni è preceduta a più riprese da fasi recessive, come nel 2001 o nel 2008. Non a caso, oggi viene monitorata quasi come un “oracolo” per capire dove stia andando l’economia.


Cosa significa “steepening”?

Il termine steepening si riferisce a un movimento della curva dei rendimenti in cui aumenta la distanza tra i tassi a lungo termine e quelli a breve. In altre parole, la curva diventa più ripida (steep in inglese significa proprio “pendente”).

Questo può accadere in due modi diversi:

  • quando i tassi a lungo termine salgono più velocemente di quelli a breve, ad esempio perché il mercato si aspetta più inflazione o maggiore crescita economica in futuro;

  • oppure quando i tassi a lungo termine scendono meno rispetto a quelli a breve, tipicamente in situazioni in cui la banca centrale sta tagliando i tassi per stimolare l’economia, ma gli investitori restano prudenti sulle prospettive di lungo periodo.

📊 In entrambi i casi, l’effetto visivo è lo stesso: la linea della curva si inclina verso l’alto, diventando più ripida.

Per rendere l’idea, immagina la curva come una collina. Nelle fasi di steepening, la salita dal “piede” (titoli a breve) alla “cima” (titoli a lungo) diventa più accentuata. È come se il mercato stesse dicendo: “prestare soldi a breve termine è relativamente sicuro, ma per il lungo voglio molto di più, perché lì i rischi aumentano”.

Un esempio concreto si è visto dopo la crisi del 2008: la Federal Reserve aveva abbassato i tassi a breve praticamente a zero, mentre i rendimenti a lungo erano rimasti più alti, generando una curva molto ripida. Era il segnale che il mercato si aspettava, prima o poi, un ritorno della crescita e dell’inflazione.

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Tipi di steepening

Bear steepening vs Bull steepening

Non tutti gli steepening sono uguali: il modo in cui la curva si inclina ci racconta storie molto diverse sull’economia e sulle aspettative del mercato.

  • 👉 Bear steepening: Parliamo di bear steepening quando sono i rendimenti a lungo termine a salire più rapidamente di quelli a breve.È una situazione tipica di fasi in cui gli investitori temono più inflazione o si aspettano che il governo debba emettere grandi quantità di debito a lungo termine (ad esempio per finanziare spesa pubblica).Il termine “bear” si riferisce al fatto che, in questo scenario, l’aumento dei tassi tende a pesare sui prezzi delle obbligazioni (che scendono), quindi il mercato obbligazionario si trova in una fase ribassista.📌 Un esempio lo abbiamo visto nel 2021: dopo la pandemia, con l’economia che ripartiva e le politiche fiscali molto espansive, i rendimenti dei Treasury a 10 e 30 anni hanno iniziato a salire con forza, molto più di quelli a breve.

  • 👉 Bull steepening: Si parla invece di bull steepening quando i rendimenti a breve termine scendono più di quelli a lungo.Questo avviene spesso quando la banca centrale avvia tagli dei tassi per stimolare l’economia, ad esempio in risposta a una crisi o a un rallentamento marcato. In questo caso, il termine “bull” è legato al fatto che i prezzi delle obbligazioni (che si muovono in direzione opposta ai rendimenti) tendono a salire, portando benefici a chi le detiene.

  • 📌 Un esempio classico è il 2008: la Fed tagliava in fretta i tassi di interesse a breve per fronteggiare la crisi finanziaria, facendo crollare i rendimenti dei Treasury a 2 anni molto più velocemente di quelli a 10 anni.

    In sintesi, sia il bear sia il bull steepening portano a una curva più ripida, ma per ragioni opposte: nel primo caso domina il timore di inflazione e di emissioni di debito, nel secondo la paura di recessione e la necessità di stimolare l’economia.


Cosa causa uno steepening della curva?

Le ragioni dietro a uno steepening possono essere diverse e ognuna racconta una sfumatura delle aspettative del mercato.

📈 Aspettative di crescita economica futuraSe gli investitori prevedono che l’economia tornerà a correre, tenderanno a chiedere rendimenti più alti per i prestiti a lungo termine. È un modo per proteggersi dal rischio che, in futuro, la crescita porti con sé tassi più alti e nuove opportunità alternative. In pratica, il mercato dice: “se oggi ti presto per 30 anni, voglio essere ben compensato perché domani l’economia sarà più forte”.

🔥 Previsioni di inflazione più elevate nel lungo periodoL’inflazione erode il potere d’acquisto, quindi più è alta, più gli investitori vogliono rendimenti a lungo termine che compensino questa perdita. Per questo, quando le aspettative di inflazione crescono, i rendimenti decennali o trentennali tendono a salire più di quelli brevi. Un esempio si è visto nel 2021, quando la ripartenza post-pandemica ha fatto emergere forti timori inflazionistici.

💰 Maggiore offerta di titoli a lungo termine da parte del governoSe uno Stato annuncia un forte aumento delle emissioni di titoli a lunga scadenza (per finanziare deficit o stimoli fiscali), l’offerta più ampia può spingere in alto i rendimenti, perché il mercato deve “assorbire” più debito. Questo fenomeno ha spesso accompagnato i grandi piani di spesa pubblica nelle economie sviluppate.

🏦 Cambio di rotta delle banche centraliLo steepening può verificarsi anche quando le banche centrali decidono di interrompere una fase di rialzi dei tassi. In quel caso, i rendimenti a breve tendono a stabilizzarsi o a scendere, mentre quelli a lungo possono restare più elevati se il mercato prevede comunque inflazione e crescita in prospettiva.

nfine, va sottolineato un punto importante: spesso lo steepening si manifesta dopo una fase di curva invertita. Questo passaggio è visto dagli analisti come un segnale di normalizzazione macroeconomica, cioè il ritorno a condizioni di mercato più equilibrate, in cui la crescita economica riemerge dopo un periodo di incertezza o di politiche monetarie restrittive.


Perché è importante per gli investitori?

Lo steepening della curva dei rendimenti non è solo un concetto tecnico da economisti: ha implicazioni molto concrete per chi investe, perché tocca più asset class contemporaneamente.

📌 Portafogli obbligazionariQuando si verifica un bear steepening – cioè i rendimenti a lungo termine salgono più di quelli a breve – i prezzi delle obbligazioni a lunga scadenza subiscono perdite significative. Questo penalizza i portafogli con molta duration, ovvero molto esposti ai titoli lunghi. Un fondo obbligazionario governativo a 30 anni, ad esempio, può vedere oscillazioni molto più ampie rispetto a un fondo che investe in titoli a 2 o 5 anni.

📌 Settore bancarioLe banche, al contrario, tendono a beneficiare di una curva più ripida. Il motivo è semplice: raccolgono denaro a breve termine (depositi) e lo prestano a lungo termine (mutui, finanziamenti). Più la curva è inclinata, maggiore è lo spread tra tassi attivi e passivi, e quindi più alte le marginalità del settore. Non a caso, nei periodi di steepening gli indici bancari spesso sovraperformano il mercato.

📌 Mercati azionariUn cambiamento nella curva dei rendimenti segnala che qualcosa si sta muovendo a livello macroeconomico. Questo può innescare una rotazione settoriale: ad esempio, uno steepening legato a aspettative di inflazione e crescita può favorire titoli ciclici (industriali, energia, materie prime) a scapito dei difensivi (utilities, healthcare). In pratica, gli investitori azionari leggono la curva come un indizio su quali settori privilegiare.

📌 ForexInfine, la curva dei rendimenti influisce anche sulle valute. Le divise dei Paesi con tassi a lungo più alti tendono ad attirare flussi di capitale. Ad esempio, se i Treasury USA a 10 anni salgono più dei Bund tedeschi, il differenziale di rendimento può rafforzare il dollaro contro l’euro. Per questo, lo steepening è osservato attentamente anche dai trader valutari.


Come monitorare lo steepening?

Capire lo steepening è utile, ma altrettanto importante è sapere come misurarlo e tenerlo sotto controllo. Per fortuna, esistono diversi indicatori chiave che gli investitori usano per interpretare l’andamento della curva dei rendimenti.

Gli indicatori più seguitiIl più noto è lo spread 10Y-2Y, ovvero la differenza tra il rendimento dei Treasury a 10 anni e quello a 2 anni. È spesso citato come un termometro dell’economia americana: se lo spread si amplia, la curva si inclina; se si restringe o diventa negativo, segnala possibili rallentamenti o recessioni.

Un altro riferimento importante è lo spread 30Y-5Y o 20Y-10Y, che guarda alle scadenze più lunghe e ai movimenti della parte “profonda” della curva. Questi spread sono particolarmente utili per capire le aspettative di inflazione e le dinamiche legate all’offerta di titoli governativi a lungo termine.

Infine, gli operatori professionali guardano anche alle curve forward OIS (Overnight Index Swap) o alla swap curve, strumenti derivati che riflettono le attese del mercato sui tassi futuri. Sono indicatori più tecnici, ma forniscono una prospettiva molto chiara sulle aspettative di politica monetaria.

Strumenti pratici per seguirloGli investitori professionali utilizzano piattaforme come Bloomberg, che mette a disposizione funzioni dedicate (YCRV, GC, SRCH) per tracciare in tempo reale l’evoluzione della curva.

Per chi non ha accesso a Bloomberg, esistono alternative più accessibili: ad esempio TradingView, dove è possibile costruire manualmente grafici di yield curve utilizzando i dati di mercato disponibili.

Infine, per chi cerca dati ufficiali, i siti delle autorità sono fonti affidabili: Treasury.gov per gli Stati Uniti o la Banca Centrale Europea per l’Eurozona pubblicano regolarmente le curve dei rendimenti aggiornate.

In poche parole, monitorare lo steepening non è un esercizio riservato agli addetti ai lavori: oggi esistono strumenti alla portata di tutti, dall’investitore retail al professionista, per leggere uno degli indicatori macro-finanziari più utili in assoluto.



Carry e Roll-Down: due leve strategiche nella gestione obbligazionaria


Quando si parla di obbligazioni e di curva dei rendimenti, due concetti tornano sempre al centro delle strategie di portafoglio: carry e roll-down. Sono le due componenti che, insieme al movimento dei tassi, determinano gran parte del rendimento di un portafoglio obbligazionario. Capire come funzionano significa imparare a sfruttare al meglio la forma della curva, soprattutto quando questa si inclina in maniera marcata (steepening).


🔹 Carry: il “reddito da possesso”Il carry rappresenta il rendimento che un investitore ottiene semplicemente detenendo un’obbligazione in portafoglio. È dato dal flusso cedolare e dal differenziale tra il rendimento dell’obbligazione e il costo del finanziamento. In altre parole, è il guadagno “passivo” che si matura giorno dopo giorno.

Facciamo un esempio pratico: se compro un Treasury decennale che paga il 4% e il mio costo di finanziamento è del 2%, il mio carry netto è del 2%. In un contesto di steepening, dove i tassi a lungo salgono più di quelli a breve, il carry diventa ancora più interessante per chi riesce a posizionarsi sulle scadenze giuste, perché il premio per il lungo termine tende ad ampliarsi.


🔹 Roll-Down: il guadagno dal movimento sulla curvaIl roll-down, invece, è un concetto più sottile ma altrettanto importante: rappresenta il guadagno in conto capitale che si realizza quando un’obbligazione “scivola” lungo la curva dei rendimenti man mano che si avvicina alla scadenza.

Se la curva è inclinata positivamente, i titoli a lunga scadenza offrono rendimenti più alti di quelli a breve. Supponiamo di comprare un decennale oggi al 4%. Dopo un anno, lo stesso titolo è diventato un “9 anni”, e se la curva è rimasta stabile, il rendimento di un 9 anni sarà leggermente più basso, magari al 3,7%. Questo calo del rendimento corrisponde a un aumento del prezzo dell’obbligazione, e quindi a un guadagno per chi la deteneva. È l’effetto roll-down: il premio che ricevi semplicemente perché il tuo titolo, invecchiando, si sposta in una parte della curva con rendimenti più bassi.


🔹 La combinazione vincente :La vera forza arriva quando carry e roll-down vengono usati insieme. Un portafoglio costruito con obbligazioni posizionate su scadenze che offrono un buon carry e che beneficiano del roll-down può generare rendimenti interessanti anche in assenza di movimenti significativi dei tassi. In un contesto di steepening, questo mix diventa particolarmente potente: da un lato si incassa un rendimento più alto, dall’altro si può sfruttare la discesa dei titoli lungo la curva.


In sintesi, carry e roll-down sono due strumenti chiave per chi investe in obbligazioni: aiutano a trasformare la forma della curva dei rendimenti in una fonte di rendimento extra, e a ottimizzare i risultati anche in mercati incerti.



Come sfruttarli in uno steepening?

Immaginiamo di trovarci in un contesto in cui la curva dei rendimenti è ripida: i tassi a lungo termine sono significativamente più alti di quelli a breve. È la situazione tipica in cui entrano in gioco le due leve che abbiamo descritto – carry e roll-down – e che possono trasformarsi in vere e proprie fonti di rendimento aggiuntivo per un portafoglio obbligazionario.

📌 Il vantaggio del carrySe acquisti un bond a 5 anni in una curva inclinata, ottieni fin da subito un rendimento più alto rispetto a ciò che guadagneresti parcheggiando la liquidità a breve termine (cash o titoli a 1 anno). È come dire: “se accetto di vincolare i miei soldi per un po’ più di tempo, vengo ricompensato con un premio maggiore”. Questo è il carry positivo, cioè il guadagno che matura giorno dopo giorno semplicemente dal fatto di detenere quel titolo.

📌 Il guadagno del roll-downMa il bello arriva col tempo. Man mano che il tuo bond a 5 anni invecchia e diventa un 4 anni, si sposta in una zona della curva dove i rendimenti sono più bassi. E cosa accade ai prezzi delle obbligazioni quando i rendimenti scendono? Semplice: i prezzi salgono.

Ecco che il tuo titolo non solo ti ha pagato cedole interessanti grazie al carry, ma ha anche generato una plusvalenza potenziale perché è “rotolato” giù per la curva verso livelli di rendimento inferiori. Questo effetto si chiama appunto roll-down gain.

📌 Un esempio praticoSupponiamo che oggi il bond a 5 anni renda il 4%, mentre il bond a 4 anni rende il 3,7%. Se compri il 5 anni oggi, tra un anno il mercato lo prezza come un 4 anni e il suo rendimento scenderà verso il 3,7%. La riduzione del rendimento corrisponde a un aumento del prezzo: quindi tu, investitore, incassi non solo il 4% di cedola, ma anche un extra guadagno in conto capitale.

In sintesi, in una curva ripida come avviene durante lo steepening, gli investitori possono sfruttare contemporaneamente il carry più generoso e il roll-down favorevole, ottenendo un doppio beneficio. È per questo che i gestori obbligazionari guardano con particolare attenzione a come si inclina la curva: non è solo un grafico, ma una vera mappa delle opportunità di rendimento.


Strategia pratica:

Comprare sulla parte intermedia della curva (es. 5-7 anni)

  • Approfitti del carry: rendimento più alto rispetto a cash o bond a breve.

  • Approfitti del roll-down: se la curva rimane ripida, il bond guadagna valore man mano che "rotola" verso scadenze più brevi.

  • Se lo steepening è guidato dal calo dei tassi a breve, è ancora più vantaggioso perché il roll-down accelera.


Occhio però:

  • Se invece lo steepening è bearish (i tassi lunghi salgono troppo), il prezzo del bond cala, e il roll-down potrebbe non bastare a compensare la perdita → il trade è più rischioso.


Conclusione

Il steepening della curva dei rendimenti è un segnale importante da leggere nel contesto macro. Può riflettere fiducia nella crescita, timori d’inflazione o aggiustamenti tecnici nei mercati dei tassi. Per ogni investitore attento al ciclo, alla duration e ai settori sensibili ai tassi, interpretare correttamente lo steepening è un vantaggio competitivo.


Trovi un video nella sezione macroeconomia essenziale dedicato al mondo obbligazionario, alla costruzione dei rendimenti obbligazionari e allo studio dei rendimenti :


Yeld Curve, predire l'economia attraverso i tassi di interesse- macroeconomia essenziale


Trovi il video allegato a questa pillola Learn nella Play list Macroeconomia essenziale del nostro canale YouTube....

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