WEEKLY TRADING – 18.01.2025
- Salvatore Bilotta
- 17 gen
- Tempo di lettura: 2 min
MARKET BACKGROUND
L’economia USA si conferma il pilastro dominante, inaugurando il nuovo anno con toni decisamente bullish.
Temi principali:
Inflazione persistente:
I prezzi core continuano a superare il target del 2%.
La FED è ancora lontana dall’attuare tagli significativi ai tassi.
Dati positivi:
Vendite al dettaglio: forte crescita grazie alla stagione natalizia.
Mercato del lavoro: disoccupazione in calo e domanda aggregata resiliente.
Protezionismo USA:
Possibili politiche di chiusura ai mercati esteri sotto la nuova presidenza Trump.
Rischio di danni ai partner globali e di rallentamento economico mondiale.
Eventi chiave della prossima settimana:
BoJ: possibile rialzo dei tassi di interesse.
Trimestrali USA: le banche hanno sorpreso positivamente, ma l’attenzione si sposta ora sul settore tech, con aspettative elevate per supportare uno S&P 500 a multipli di 22x.
FOREX
Il mercato valutario si concentra su:
Dollaro USA:
Rimane forte grazie alla solidità economica e alle ridotte prospettive di tagli FED (solo uno previsto nel 2025).
Sterlina in crisi:
Debito elevato e rendimenti obbligazionari alti stanno minando la fiducia degli investitori.
Rischio FMI: la necessità di aiuti potrebbe portare a severe restrizioni di bilancio.
Zona Euro:
La BCE potrebbe essere costretta a nuovi tagli dei tassi per sostenere le economie più fragili.
Tuttavia, il rischio di inflazione importata da una guerra doganale è sempre presente.
INDICI
Europa:
Le azioni europee risultano ancora “cheap” rispetto ai multipli USA, ma la ripresa economica rimane un’incognita.
USA:
Alti multipli: spaventano gli investitori, ma le aziende che operano a livello nazionale potrebbero beneficiare delle riforme promesse da Trump.
Big Tech:
Forti investimenti in conto capitale generano fiducia nel lungo termine.
Tuttavia, la mancanza di ritorni immediati riporta alla memoria la crisi della Dot-Com.
COMMODITIES
WTI:
Domanda in crescita grazie al rigido inverno nordamericano e al passaggio dell’Europa dal gas naturale al petrolio.
Tuttavia, l’OPEC+ dispone di ampie capacità produttive, che potrebbero mitigare la pressione sui prezzi.
Gold:
Rimane un baluardo contro l’inflazione e le incertezze sul debito sovrano USA.
Nonostante il dollaro forte, l’oro continua a mantenere la sua posizione grazie all’alta domanda di copertura.
Metalli preziosi:
Resteranno centrali nel 2025, con l’incertezza globale che ne alimenta la domanda.