top of page

Weekly Trading Analysis – Al passo con la community

Immagine del redattore: Salvatore BilottaSalvatore Bilotta

TRUMP GUIDA LA VOLATILITA'

                                             

Ecco chi è di nuovo tra noi... Trump! Cari traders, se avete vissuto la sua prima presidenza, questo 2025 sembra un déjà vu con un bel twist di alta volatilità. Pare che il fuoco dell'incertezza non voglia proprio spegnersi, alimentato da mosse a sorpresa del presidente USA su dazi, politiche di immigrazione e scenari geopolitici. Quindi, tenetevi pronti, quest'anno ci aspetta di tutto!

 

Gli ultimi mercati? Una montagna russa di emozioni! Venerdì, all'uscita dei dati NFP, il mercato ha fatto un piccolo balzo, ma nulla di che, tornando quasi subito ai valori di partenza. E poi, bam! Le dichiarazioni di Trump sulle politiche doganali hanno riacceso quella scintilla di paura che ha fatto chiudere i mercati azionari in netto calo. Insomma, da dati macro a dichiarazioni di Trump, il passo è breve ma intenso.

 

Credere nelle reazioni dei mercati ai dati fondamentali sta diventando un gioco sempre più complesso per gli investitori, tra il desiderio di 'risk on' e la necessità di proteggersi dai rischi. È un equilibrio sempre più arduo, in questi tempi di volatilità improvvisa che toglie il sonno a gestori e investitori.

 

Secondo le ultime analisi di Bloomberg, molti investitori si stanno rifugiando in aziende note per la loro solida capacità di distribuire dividendi, ottenendo rendimenti superiori rispetto ai più ampi indici azionari. Questo spiega la corsa verso rendimenti che vanno ben oltre i tradizionali parametri di momentum seguiti negli ultimi anni.

 

In questo clima di incertezza, i dati macro perdono la loro solita capacità di influenzare i mercati, almeno nel breve periodo. Ma come ben sappiamo, nel medio-lungo termine la congiuntura macro finirà per mostrare i suoi effetti attraverso le decisioni di politica monetaria delle banche centrali.

 

La settimana che ci lasciamo alle spalle ha portato nuovi dati sull'inflazione europea, che si è confermata resiliente, salendo al 2,5% rispetto al 2,4% precedente. Questo mette in difficoltà la BCE, che da un lato vorrebbe procedere con ulteriori tagli dei tassi per aiutare le economie core in crisi, ma dall'altro deve attenersi al suo mandato di controllo dei prezzi... una situazione complicata per la Lagarde.

 

Negli USA, i dati sui Pmi ISM manifatturiero si sono attestati al 50,9%, risalendo in area di espansione e rafforzando i già ottimi risultati del settore servizi. La congiuntura macro USA sembra non conoscere pause, e con i dati sul mercato del lavoro che mostrano una disoccupazione in calo al 4,0%, la FED ha tutto il tempo di decidere i prossimi passi.

 

Ora, facciamo il punto sui prossimi market movers:


MARKET MOVERS - 7° SETTIMANA ‘25


 

Lunedì 10 Febbraio


  • ORE 15:00: Discorso della Presidente della BCE, Lagarde.



Martedì 11 Febbraio

  • ORE 16:00: Testimonianza del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, sulle prospettive economiche e sui recenti interventi di politica monetaria davanti alla Commissione Economica Congiunta a Washington DC. La testimonianza sarà articolata in due parti: una dichiarazione preparata seguita da una sessione di domande e risposte.


Mercoledì 12 Febbraio

  • ORE 14:30: IPC indice dei prezzi al consumo USA. Si tratta di un dato chiave per la settimana che monitora l'andamento dell'inflazione USA. I dati sui prezzi al consumo, nella precedente lettura, hanno registrato un +2.9% su base annuale e un +0.4% su base mensile, rivelando una netta battuta di arresto che ha portato la FED a decidere per una pausa nel percorso di taglio dei tassi di interesse. Alla luce degli ultimi dati sul mercato del lavoro e di un quadro inflattivo ancora resiliente, la FED potrebbe decidere di mantenere invariato il costo del denaro e posticipare ulteriormente il taglio dei tassi.


Giovedì 13 Febbraio

  • ORE 08:00: PIL UK. Il Regno Unito si trova in una situazione delicata, avendo visto la BoE ridurre il costo del denaro di 25Bp nell'ultima riunione. Tuttavia, due dei nove membri votanti si erano espressi per un taglio di 50Bp, riflettendo preoccupazioni significative per la congiuntura economica UK. I dati di oggi potrebbero incoraggiare altri membri della BoE a orientarsi verso una politica più accomodante e spingere per ulteriori tagli del costo del denaro. Le aspettative sono per una crescita del +0.9% Y/Y e del 0.1% M/M, in linea con i dati precedenti.


Venerdì 14 Febbraio

  • ORE 14:30: Vendite al dettaglio USA. Si conclude la settimana con un altro dato importante per l'ambito macroeconomico USA, con le vendite al dettaglio che rappresentano gran parte della domanda aggregata del paese. Il dato brillante dello scorso mese, a +0.4%, è stato influenzato dalle vendite natalizie, una stagionalità che ora potrebbe portare a risultati meno esaltanti. Le aspettative degli analisti sono per un aumento del +0.3% m/m.


 

ANALISI MERCATI E POSIZIONI COT REPORT



EURUSD

Sale il clima di incertezza sul dollaro USA e, di conseguenza, aumentano le incertezze anche su EUR/USD. Nonostante l'aspettativa di una BCE incline a ulteriori tagli dei tassi sembri lo scenario più probabile, le recenti battute d'arresto nell'inflazione potrebbero complicare questa prospettiva. La forte discesa di EUR/USD potrebbe ormai aver già incorporato tutti gli scenari possibili, e ora una fase di lateralità sembra dominare il panorama.

I non-commerciali registrano una posizione netta corta di -58,614 contratti, ma questa settimana hanno coperto la loro esposizione con 7,990 contratti netti long, mantenendo sostanzialmente invariata l'esposizione netta totale, non lontana dai suoi valori medi.

Il contesto tecnico, caratterizzato da un trend ribassista iniziato dai massimi di 1.1288 alla fine di ottobre, che ha spinto le quotazioni ai minimi di 1.0205 a metà dello scorso gennaio, si trova ora in una fase di incertezza. Gli ultimi massimi toccati la scorsa settimana a 1.0557 non sono riusciti a superare i precedenti massimi di 1.07, mantenendo intatto il quadro ribassista. Tuttavia, la successiva ondata short, che avrebbe dovuto offrire ai venditori l'opportunità di generare nuovi minimi, non ha portato alla rottura dei minimi di 1.0205, lasciando le quotazioni in una fase di non direzionalità.

Le quotazioni, quindi, restano non lontane dalle aree di bilanciamento di 1.04, ancora al di sotto delle resistenze chiave di 1.0550. Un eventuale superamento di questo livello, se confermato e ritestato, potrebbe segnalare l'inizio di una vera inversione di tendenza.

Attualmente attendiamo che il mercato esca dalla sua fase di trading range per intraprendere una direzione più definita.


GBPUSD

Acque incerte anche per la sterlina britannica, con i large speculators che questa settimana hanno ricoperto parte delle loro posizioni nette corte, aggiungendo ben 10,349 contratti e portando la posizione netta totale a -11,323 contratti. Non possiamo ancora parlare di posizioni nette long, ma è evidente una battuta di arresto nelle intense vendite che hanno caratterizzato questo 2025.

Il quadro tecnico, dominato da un trend ribassista con chiari massimi e minimi decrescenti iniziati ad ottobre dai massimi di 1.3419, ha visto la caduta fino ai minimi di 1.2090. La sequenza di massimi e minimi ha ben delineato i livelli di volume nodo (LVN) sul composito annuale posti a 1.3030, 1.2933 e 1.2600.

Sebbene il mese di gennaio abbia assistito a un tentativo di rialzo fino a 1.2675, non è stata dimostrata forza sufficiente per superare il POC (Point of Control) del composito annuale a 1.2680, lasciando intatta la sequenza di massimi e minimi decrescenti. L'unico neo al momento è il mancato aggiornamento dei minimi.

La fase di incertezza si riflette nel fascio di medie mobili appiattite e poco divergenti, che impedisce l'identificazione di un chiaro trend direzionale e, invece, mette in luce la volontà di rimanere nelle aree di bilanciamento del POC settimanale a 1.24.

Restiamo in attesa di sviluppi che offrano direzionalità più chiare da seguire.


AUDUSD

Persiste la sfiducia verso il dollaro australiano da parte dei non commercials, che questa settimana hanno incrementato le posizioni nette corte, aggiungendo -3,478 contratti alla posizione netta totale che ora ammonta a -75,309 contratti netti short. Attualmente, è difficile immaginare una convinzione verso posizioni long strutturali, mentre sembrano più probabili delle prese di profitto sulle numerose posizioni in trend ribassista.

Il quadro ribassista evidenzia un forte trend short che ha dominato l'ultima parte dell'anno, iniziando dai massimi di 0.6951. Questa volta, però, la sequenza di massimi e minimi decrescenti non mostra segni di battuta d'arresto e i minimi si sono aggiornati a 0.6086 la scorsa settimana.

È innegabile il tentativo di attaccare i massimi di 0.6336, che rimangono un baluardo per il trend ribassista. Solo un breakout con accettazione e ritest di questo livello potrebbe fornire il vero impulso long al mercato e giustificare un capovolgimento delle posizioni dei non commercial.

Quindi, continuiamo a monitorare l'area di 0.6336 come livello trigger, cruciale per le future dinamiche di mercato.


NZDUSD


La situazione è simile per il cugino neozelandese, con i non commercials che hanno spinto le posizioni nette corte a -49,090 contratti. Anche in questo caso, il quadro tecnico riflette la forte correlazione esistente tra il dollaro australiano e il dollaro neozelandese, con una sequenza netta di massimi e minimi decrescenti. I minimi sono stati aggiornati a 0.5220 la scorsa settimana e, sebbene ci sia un tentativo di attacco ai massimi di 0.5725, possiamo per ora solo notare un rallentamento del trend primario short.

Il fascio di medie mobili ora appiattito evidenzia la fase di incertezza e la perdita di momentum del trend short. Tuttavia, rimane come trigger l'area di 0.5725, che solo se superata con un breakout, accettazione e ritest, può essere considerata violata e potrebbe dar vita a prese di profitto. In caso contrario, il trend short potrebbe avere ancora qualcosa da dire e un nuovo assalto ai minimi non è da escludere.



USDJPY

Qualcosa sembra cambiare per lo yen, a seguito dell'intervento della Banca del Giappone (BOJ), che ha alzato il costo del denaro in risposta a un aumento dell'inflazione. Sostenuto anche da previsioni di ulteriori azioni da parte della BOJ nel prossimo futuro, lo yen sta riscuotendo nuovo interesse da parte dei non commercial che questa settimana hanno virato verso posizioni nette long, con ben 18,768 contratti.

Sebbene l'intenzione dei non commercial non sia ancora chiaramente definita da una sequenza di posizioni long/short, prendiamo atto che il posizionamento netto corto che ha caratterizzato gli ultimi anni sembra essersi concluso, con posizioni ora nettamente long.

Il quadro tecnico riflette questo cambio di marcia: nei futures dello yen, pur rimanendo visibile la sequenza di massimi e minimi decrescenti, si nota un deciso abbandono delle aree di minimi a 0.006333, con un ritorno al POC annuale a 0.006675. Se i bid dovessero mostrare interesse reale, potremmo assistere al superamento del POC del composito annuale e tentativi di attacco ai massimi precedenti di 0.006815, visti a fine novembre 2024. Questo scenario aprirebbe la porta a potenziali inversioni della struttura ribassista.

È presto per parlare di posizioni long stabili, ma l'inversione del fascio di medie in H4 sembra supportare questa ipotesi. Restiamo vigili sullo yen e, per ora, abbandoniamo l'idea di "sell ad ogni costo", passando a un quadro neutrale o rialzista.


USDCAD

Dopo i pesanti short sul dollaro canadese, assistiamo a prese di profitto. Le intense tensioni tra Canada e Stati Uniti, legate alle politiche doganali, hanno scatenato ondate di vendite sul dollaro canadese, portando i non commercials a posizionarsi a -160,444 contratti netti corti. È ancora presto per dichiarare la fine dei ribassi, ma le prese di profitto stanno diventando sempre più probabili.

Il quadro tecnico invita ancora alla cautela. Sebbene la sequenza di massimi e minimi decrescenti, che ha riflettuto la dominanza dei venditori, abbia raggiunto il suo culmine sui minimi di 0.6772 per i futures di marzo 2025, i compratori ora tentano attacchi ai precedenti massimi di 0.7025. Questa area trigger potrebbe proiettare le quotazioni verso i primi livelli di volume nodo (LVN) del composito annuale a 0.7118. Attendiamo ora conferme dal quadro tecnico con potenziali breakout, accettazioni e ritest delle aree trigger citate, prima di poter considerare posizioni contro trend.

La rotazione della dominanza di mercato potrebbe richiedere tempo e le minacce di tensioni politiche restano sempre incombenti. La prudenza è dunque obbligatoria in questo contesto incerto.


USDINDEX



INDICI


SP500

L'S&P 500, che nel 2024 ha offerto grande soddisfazione agli investitori, inizia il 2025 con il freno a mano tirato! L'attuale amministrazione Trump sta introducendo molte incertezze e, come ben sappiamo, agli investitori non piacciono le incertezze. La cautela della FED nel processo di taglio dei tassi, preferendo mantenere invariato l'attuale costo del denaro, non offre ai compratori la spinta necessaria per superare le resistenze.

Il quadro tecnico, che nel 2024 era stato chiaramente delineato, ora perde di spinta e la sequenza di massimi e minimi mostra maggiori incertezze in una fase di compressione dei prezzi. I massimi del 2024 a 6,182 punti sembrano ora difficili da raggiungere, con i compratori che si fermano a 6,161 punti senza per ora aggiornare i massimi del periodo. Tuttavia, è anche importante evidenziare che dai minimi di gennaio 2025 a 5,808 punti, i venditori non sono riusciti a imporre la loro presenza, limitandosi a piccoli affondi a 5,946 punti, portando a una maggiore compressione dei prezzi.

In questo contesto, lavorare in assenza di un vero trend è difficile, le incertezze regnano sovrane e la cautela deve aumentare di conseguenza. Questo scenario offre terreno fertile per gli swing traders, ma è meno ideale per i trend followers.


NASDAQ

DOW


RUSSELL



VIX

 

 

COMMODITIES


NATURAL GAS


WTI (West Texas Intermediate)


GOLD


SILVER


PALLADIUM

COPPER

 

2Y

5Y

10Y

30Y

 

 Come sempre vi invito ad unirvi al canale Youtube per le analisi quotidiane sui Time Frame inferiori e per seguire tutte le analisi dei report e delle principali news di mercati:



buon trading

Salvatore Bilotta


bottom of page