Corporate Treasuries in Bitcoin: Il Caso MicroStrategy e l’Espansione di un Modello
- Salvatore Bilotta
- 6 giorni fa
- Tempo di lettura: 2 min
Negli ultimi anni, un numero crescente di aziende ha iniziato ad allocare parte della propria tesoreria aziendale (corporate treasury) in Bitcoin, trasformando il proprio bilancio in una leva strategica anche nel mondo delle criptovalute. Questa scelta, sebbene ancora limitata a poche realtà, ha avuto un forte impatto simbolico e operativo nei mercati finanziari. L’esempio più noto e pionieristico è quello di MicroStrategy.
Cosa sono le corporate treasuries in Bitcoin?
Si parla di corporate treasuries in Bitcoin quando un’azienda decide di convertire parte della liquidità o riserve di cassa detenute in valuta fiat in Bitcoin, trattandolo come:
Una riserva di valore alternativa
Un asset speculativo con potenziale di rivalutazione
Una copertura contro l’inflazione monetaria
Questa strategia è spesso promossa da aziende con una visione non convenzionale della gestione patrimoniale, o con esposizione diretta al settore tecnologico o finanziario.
Il caso MicroStrategy: il pioniere del modello
Nel 2020, la società americana MicroStrategy, guidata da Michael Saylor, è diventata la prima azienda quotata a convertire parte consistente della propria tesoreria in Bitcoin. Da allora:
Ha continuato ad accumulare BTC tramite acquisti ricorrenti
Ha emesso debito convertibile e obbligazioni per finanziare ulteriori acquisti
Ha reso il Bitcoin un caposaldo strategico del proprio bilancio
📈 L’operazione ha aumentato notevolmente la visibilità dell’azienda, trasformandola di fatto in una proxy del Bitcoin per gli investitori tradizionali.
Perché un’azienda decide di detenere Bitcoin in bilancio?
Motivazioni comuni:
Diversificare gli asset liquidi oltre i conti in USD o in altre valute
Proteggersi da rischi di svalutazione monetaria e perdita di potere d’acquisto
Allinearsi a un target tecnologico o “crypto friendly”
Differenziarsi sul mercato con una narrativa aziendale forte e innovativa
Va ricordato che si tratta di una strategia ad alto rischio per la volatilità intrinseca del Bitcoin, con impatti potenzialmente rilevanti su utili e bilancio.
Chi ha seguito MicroStrategy?
Dopo MicroStrategy, altre aziende hanno avviato forme di esposizione a Bitcoin:
Tesla (inizialmente, poi in parte ridotta)
Block (ex Square), tramite il suo fondatore Jack Dorsey
Alcune aziende canadesi e di mining crypto
Aziende private come SpaceX o fondi d’investimento crypto-native
Sebbene il numero resti contenuto, l’iniziativa ha ispirato un ampio dibattito su modelli alternativi di gestione della tesoreria aziendale.
Rischi e considerazioni contabili
Il Bitcoin è classificato come intangible asset secondo le regole contabili statunitensi (GAAP)
Le svalutazioni sono obbligatorie in caso di calo del valore di mercato
Gli aumenti di prezzo, invece, non si riflettono direttamente sul conto economico fino alla vendita
Forte esposizione alla volatilità nei report trimestrali
Le aziende devono quindi essere trasparenti nella comunicazione e preparate a gestire la ciclicità del mercato crypto.
Conclusione
Le corporate treasuries in Bitcoin rappresentano una strategia innovativa e non priva di rischi, ma che riflette un cambiamento culturale e finanziario profondo. Il modello MicroStrategy ha aperto la strada a nuove interpretazioni della gestione di cassa aziendale, in un’epoca in cui l’inflazione e la politica monetaria spingono le imprese a ripensare il concetto stesso di riserva di valore.