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IL RISK OFF ARGINATO SOLO DAL TECH


ANALISI COT REPORT del 14.05.2023


-CONTESTO

Mercati complessi questo 2023 dove la paura di una fase recessiva doveva essere il market driver, mentre il comparto tech grazie alla speranza di un prossimo taglio tassi sta dando energia sufficiente ai mercati azionari per evitare i crolli tanto temuti ed attesi.

Gli ultimi dati sull’Inflazione Usa hanno mostrato un calo ancora del consumer price index dal 5.0% al 4.9% alimentando buone speranze per un prossimo taglio tassi da parte della FED in questo 2023.

A fare da contrappeso il rischio del settore bancario , che continua a pesare sulle prospettive future dell’economia USA. Ultima notizia la richiesta da aprte della FDIC di aumentare i premi assicurativi per le banche particolarmente esposte, portando si da un lato sicurezze maggiori per i correntisti, ma anche un costo notevole per le bache che sono già in netta difficoltà sulla liquidità. Questo potrebbe essere un forte freno per il sottore che si vede ora sempre più costretto a far rientrare la liquidità e a dare maggiori garanzie, impedendo il dilagare della liquidità alla quale ci siamo tanto abituati.

Le possibilità di una fase recessiva dunque aumentano, sia in America che in Europa dove i tassi continuano a salire, con venti da falco sia per la BCE che per la BOE entrambe ancora alle prese con un’inflazione non lontana dai massimi e particolarmente vischiosa.

Da questo quadro di latente paura ed incertezza, per quello che sarà un soft o hard landing mondiale, i mercati si spaccano!

Da un lato il risk off che sembra già predisporsi alla recessione profonda dando spazio ad asset rifugio e dall’altra il buy-back del mondo tech che da ancora speranza per un soft landing e ripartenza dell’economia mondiale.

Procediamo con ordine:


-FOREX:

il comparto valutario oramai in pieno asset risk off da settimane, in questo mese di maggio sta premiando le valute rifugio come il franco svizzero, non lontano dai massimi, l’euro che resta sset di fiducia per gli investitori e nelle ultime battute della settimana torna in voga anche il dollaro Usa che pur non trovando l’appoggio dei BIG players vede una forte price action rialzista.

Il posizionamento dei big players sul comparto valutario resta pertanto improntato al risk off penalizzando ancora fortemente le valute oceaniche sebbene la prospettiva di un futuro rialzo tassi che le premia anche contro il dollaro USA resta lo scenario più concreto.


EURUSD

Salgono ancora le posizioni nette long sull’euro con ben 179422 contratti netti portando sulle massime esposizioni i big player che incrementano di 5933 contratti in questa sola settimana.

In contro tendenza i prezzi che tra giovedi e venerdi vedono un netto crollo da 1.10 a 1.0850, aprendosi a possibili affondi fino ai primi supporti di breve di 1.0750-1.0740 pur non rendendo ancora invalidato il trend di fondo rialzista.





GBPUSD

Salgono anche le posizioni long per la sterlina che passano a 4528 contratti netti consolidando il sentiment rialzista dei big players che scommettono sul soft landing UK e nei prossimi rialzi tassi da parte della BOE.

La prica ction anche qui in forte controtendenza nelle ultime battute porta le quotazioni a proiezioni ribassite fino a 1.2370 primo supporto per il trend rialzista di fondo.






YEN

Si ricoprono leggermente le posizioni nette corte sullo yen giapponese che dpo aver toccato le massime esposizioni nette corte a -68324 contratti vede un recupero di 7309 contratti.

La price action mostra un buon recupero di usdjpy grazie specialmodo alla forza del dollaro Usa delle ultime battute che porta i prezzi in proiezione verso le resistenze di 138.070.






AUDUSD

Perdono ancora terreno le oceaniche e il dollaro australiano perde ancora posizioni nette, portando i big players a ben -49193 contratti short.

La price action conferma la voglia di ribassi con le quotazioni che non superano le resistenze di 0.67830 e si proietano ora ai supporti di 0.6564





USDCAD

Recuperano anche le posizioni nette corte sul dollaro candese che passano a -42263 da lle -50096 della scorsa settimana.

La price action tuttavia mostra ancora una netta supremazia del dollaro usa per questa settimana , che porta le quotazioni verso le resistenze di 1.3650. il quadro di medio periodo rimane tuttavia di lateralità , con un trading range che va da 1.3860 a 1.3275





USDINDEX

Posizioni stabili per le mani forti sul dollaro americano con 11156 contratti netti long, ma le ultime sedute hanno mostrato voglia di rifugio con un dollaro usa in grande spolvero

La price action si proeitta quindi verso 102.70 prima resistenza e 103.50 ultimo baluardo per un quadro ribassita del dollaro Usa.






-EQUITY:

Il comparto equity decisamente spaccato , con il tech che guarda i massimi di periodo mentre l’SP500 rimane ancorato ai financials che fanno da zavorra. Chi sarà ad ever la meglio in questo q2 sarà tutto da vedere.


S&p

Vendite massicce sull’SP500 per i big players che mettono in luce la forte sfiducia che c’è nel comparto financials, portandosi a -376023 contratti netti, massima esposizione corta degli ultimi 30 anni.

I prezzi rimangono per ora sotto le reisstenze chiave di 4117 pnt, con ultima resistenza a 4200 pnt. I supporti che saranno baluardo sono a 4050pnt oltre i quali si parirebbero nuovi scenari ribassisti.





Nasdaq

Quadro opposto per il Nasdaq che vede i big palyers a 21387 contratti netti long. Si predilige il tech senza dubbio, e la speranza di una crisi che spinga la FED al taglio tassi sembra essere lo scenario prediletto dai big players.

Le quotazioni che rimangono a 13400-13300 pnt trovano supporti a 12500 pnt, a dimostrazione della forza della sprinta rialzista che su base giornaliera impone fasci di medie strutturalmente rialziste a guardare 13725 pnt.





COMMODITIES

Il mondo delle commodities anche lui spaccato , tra i metalli rifugio come il gold e gli asset energy che in vista di un possibile rallentamento globale soffrono l’idea di un calo di domanda.


GOLD

L’oro resta non lontano dai massimi di periodo con quotazioni a 2010$ sopra i supporti di brevissimo a 2000$ . restano approdi plausibili a 1970 e 1970$ , che lascerebbero ancora intatto il trend rialzista di medio periodo.





WTI

Ancora a supporto del possibile rallentamento economico, e un calo forte della domanda il wti crolla a 70$ e si mostra disposto ad approdi fino a 68$ e di nuovo ai minimi di 65$ già testati più volte.





Sarà interessante seguire gli sviluppi di questo 2023 che non sarà privo di sorprese!

buon trading

Salvatore Bilotta

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