Goldman Sachs: il peggio è passato? Come riposizionarsi dopo il rally
- Salvatore Bilotta
- 2 giorni fa
- Tempo di lettura: 5 min
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Goldman Sachs – Global Strategy Views (14 maggio 2025): cosa fare dopo il rally?
Nel nuovo report settimanale firmato da Peter Oppenheimer e dal team Global Strategy di Goldman Sachs, gli analisti si interrogano sulla natura della recente correzione di mercato, sugli scenari futuri e su come posizionarsi dopo il rimbalzo. È stato solo un "bear market bounce" o davvero il peggio è passato? La risposta, come spesso accade, è sfumata. Ma offre indicazioni chiare per orientarsi nei prossimi mesi.
Che tipo di bear market è stato?
Goldman distingue tre tipologie di bear market: strutturali, ciclici e da eventi. La recente discesa dell’S&P 500 (-20%) e del Nasdaq (-23%) rientra probabilmente nella terza categoria: un calo rapido e causato da uno shock esogeno, cioè le tariffe USA e le tensioni commerciali. Questo tipo di correzioni ha solitamente una durata breve, ma anche un rimbalzo incerto.
📊 Grafico : confronto tra cali medi e durata dei tre tipi di bear market

Tregua sui dazi: è cambiato lo scenario?
Il 90-day deal sulle tariffe USA-Cina, l’accordo USA-UK e la retromarcia sulle sanzioni auto hanno migliorato sensibilmente il sentiment. Il rischio recessione è in calo, i modelli GS hanno alzato le previsioni di crescita per USA (1% per Q4/Q4), Europa (+0.3%) e Cina (+0.6%).
📊 Grafico: revisione previsioni PIL e utili S&P 500 (nuovo target: 6100 a fine 2025)

📊 Exhibit 3 – Allineamento con i dati “hard”
Linea blu scura: P/E Discount dei ciclici rispetto ai difensivi.
Linea azzurra: US Hard CAI (Current Activity Indicator), una misura aggregata dell’attività economica basata su dati concreti.
📌 Il messaggio:
I multipli dei titoli ciclici oggi sono coerenti con quanto ci dicono i dati concreti sull’economia. Non sembrano esserci distorsioni particolari tra i fondamentali e i prezzi.Il P/E discount dei ciclici è storicamente intorno a -15%/-20%, valori che ritroviamo anche oggi con una crescita reale (hard CAI) che si muove tra il 2% e il 3%.
📉 Exhibit 4 – Disallineamento con i dati “soft”
Linea blu scura: di nuovo il P/E discount.
Linea azzurra: US Soft CAI, un proxy del sentiment basato su indagini (es. ISM, PMI).
📌 Qui emerge un contrasto chiave:
Nonostante i dati “soft” stiano segnalando un netto deterioramento del sentiment e dell’attività percepita, i titoli ciclici stanno ancora scambiando a multipli storicamente elevati rispetto a quanto avverrebbe normalmente in simili contesti di bassa fiducia.
💡 Osservazione interessante: la divergenza tra hard e soft data si è ampliata notevolmente. I dati tangibili (come il PIL reale o la produzione) sono ancora solidi, ma le aspettative e la fiducia stanno crollando. I ciclici, però, stanno “credendo” più ai dati duri.
Ma i rischi non sono spariti
Tariffe ancora alte, inflazione importata, Fed più cauta (primo taglio posticipato a dicembre), e hard data in peggioramento sono tutti fattori che limitano il potenziale rialzista. Inoltre, i mercati hanno già scontato molte notizie positive, rendendo i multipli azionari vulnerabili a nuove delusioni macro.
📊 Grafico: andamento S&P 500 dopo bear market event-driven vs media storica

Il grafico mostra un confronto storico tra i drawdown dell’S&P 500 e l’attuale correzione che ha avuto inizio dal picco del 19 febbraio 2025. L'obiettivo è capire quanto l'attuale fase di mercato sia estrema, o meno, rispetto ai precedenti cali superiori o uguali al 20% registrati dal 1950.
🔍 Cosa ci dice il grafico
L’attuale discesa è stata rapida e violenta: l’arancione è crollata ben sotto la media storica nei primi 3 mesi post-picco, suggerendo una correzione tra le più intense nel breve termine.
Segnali di stabilizzazione: già dopo +3 mesi si nota un rientro nella banda storica del 25°-75° percentile, il che indica che il rimbalzo post-correzione è stato più rapido della media.
Recupero più veloce della media storica: a partire da +6 mesi in poi, il tracciato attuale risulta in linea o sopra la media storica, evidenziando un sentiment di mercato più resiliente rispetto ad altri episodi di drawdown profondi.
🧠 Interpretazione macro-finanziaria
La rapidità della discesa e del successivo recupero riflette una maggiore sensibilità del mercato a condizioni finanziarie, geopolitiche o di politica monetaria.
Questa dinamica si collega ai temi precedentemente osservati nei grafici della Goldman Sachs: impulso delle condizioni finanziarie, previsioni di crescita più deboli e maggiore volatilità macro.
La storia suggerisce che eventi di drawdown profondi possono richiedere da 12 a 24 mesi per un recupero completo in media, ma i mercati attuali sembrano scontare un ciclo più rapido.
📌 Conclusione
L’attuale ciclo di mercato sta seguendo uno schema già visto nella storia, ma con intensità e velocità maggiori. Se i fondamentali reggono e l’outlook economico non si deteriora bruscamente, il recupero potrebbe continuare, ma con maggiori oscillazioni rispetto alle medie storiche.
📈 Il confronto storico offre un utile riferimento, ma non una garanzia: la vera variabile di tenuta resta la traiettoria della crescita e delle politiche monetarie nei prossimi trimestri.
La risposta di GS: più diversificazione, meno USA
Il team strategico di GS resta neutrale sull’azionario e sovrappesato sulla liquidità. Si punta su diversificazione geografica (Europa +27% YTD in USD, Hong Kong +14%) e settoriale (banche europee, value, dividendi).
📌 I mega tech USA restano dominanti, ma troppo concentrati: meglio selezionare titoli con crescita sostenibile e pricing power.
📊 Grafico: P/E regionali vs media storica + performance settoriale 2025

Il grafico confronta i rapporti prezzo/utili (P/E) forward a 12 mesi delle principali aree geografiche e mercati azionari globali (secondo classificazione MSCI), ponendo l’accento sulla valutazione relativa tra Stati Uniti e mercati non-USA.
📊 Osservazioni principali
US e US Big Tech ancora su valutazioni elevate:
USA: attualmente a 20,8, ben sopra la mediana storica (16). Anche “US ex Big Tech” è a 19,2, segno che la sopravvalutazione non riguarda solo le mega-cap tech.
Valutazioni quindi sopra il 75° percentile storico.
Mercati non-USA più “economici” rispetto agli USA, ma non a sconto rispetto alla loro storia:
Europa: attuale a 14,2, molto vicino alla sua mediana storica.
Giappone, APxJ, EM, UK: oscillano attorno alla loro mediana, ma nessuno si trova in area di forte sconto.
Cina: con 11,1 è l’unica area a mostrarsi storicamente a sconto, ma il range interquartile è molto ampio, riflesso di forte volatilità nelle valutazioni.
Il mondo ex-USA (AC World ex US) mostra un P/E di 13,6, ben al di sotto del P/E statunitense, ma in linea con la propria storia. Ciò implica che non è “a buon mercato” in termini assoluti, anche se lo è relativamente agli USA.
Alpha sì, beta con prudenza
In un contesto di multipli elevati e crescita modesta, l’approccio di Goldman è chiaro: non inseguire il beta di mercato, ma cercare alfa attraverso titoli selezionati. L’AI resta un tema forte, ma attenzione alle valutazioni. L’idea è puntare su titoli in grado di crescere con costanza, anche in scenari incerti.
📊 Grafico: EPS Mag7 vs resto S&P 500 + ROE Europa vs USA

Conclusione
Il messaggio di Goldman Sachs è di equilibrio: il rally può continuare, ma il margine è limitato. La volatilità resta una compagna di viaggio e la diversificazione, sia geografica che settoriale, è più importante che mai. Chi saprà costruire portafogli flessibili e orientati alla qualità avrà più chance di navigare il resto del 2025.
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Buon Trading
Salvatore Bilotta